Turismo verso il Vietnam: dati e documenti necessari

Turismo verso il Vietnam: dati e documenti necessari

Il Vietnam punta sul settore del turismo e rende più facile l’accesso ai viaggiatori. Questa politica messa in campo dal Governo avrebbe già dato i primi frutti: secondo i dati trasmessi a fine 2018 dal Ministero del turismo, cultura e sport, nei primi 6 mesi del 2018 sarebbero stati quasi 8 milioni i turisti partiti alla volta del Vietnam, con un aumento di ben 17,6 punti percentuali rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente.

La maggior parte dei visitatori proviene dall’Asia, mentre gli europei sono un milione e gli americani mezzo milione.

Viaggiatori italiani alla scoperta del Vietnam

In crescita anche i visitatori provenienti dall’Italia, aumentati di 17,6 punti percentuali rispetto al primo semestre del 2017. Facendo riferimento ai soli dati del mercato europeo, l’incremento percentuale dell’Italia risulta secondo solo a quello della Finlandia, anche se in termini assoluti il numero di visitatori provenienti dal nostro paese è più basso di quello di tedeschi, inglesi, francesi, russi e olandesi. 

Al momento, anche grazie al trend di crescita evidenziato (attivo almeno dal 2015), l’Italia rappresenta il ventunesimo mercato mondiale per il mercato turistico di questo paese del sud-est asiatico.

Alla base di questa espansione vi è stato un importante provvedimento, entrato in vigore proprio nel 2015 (1° luglio), che consente ai visitatori provenienti da paesi europei considerati dal governo di Hanoi come non rischiosi di raggiungere il Vietnam senza bisogno di un visti turistico. Per i cittadini di Francia, Spagna, Regno Unito, Germania e naturalmente Italia, è possibile recarsi in Vietnam senza visto per soggiorni che non durino più di 15 giorni. Proprio lo snellimento della burocrazia potrebbe aver dato un contributo importante alla crescita dei flussi verso il Vietnam, uno scenario cui ha fatto da pendant la crescita dell’offerta da parte degli operatori specializzati del settore.

Ma un ruolo importante va anche alla bellezza del luogo, che richiama, con i suoi paesaggi e tradizioni, milioni di turisti curiosi di conoscere un paese dalla cultura così radicata e diversa dalla propria.

Cosa prevede la legge del 2015

Per i viaggiatori provenienti dai Paesi ritenuti tranquilli, è possibile restare in Vietnam fino a 15 giorni senza visto turistico e solo con un passaporto regolare con scadenza superiore ai 6 mesi oltre la data prevista per il rientro. Una volta usciti, sarà necessario attendere almeno 30 giorni prima di poter riattraversare la frontiera con la regola dei 15 giorni.

Per chi si ferma un maggior numero di giorni, il Vietnam permette di entrare con un visto multi ingresso di 30 giorni oppure con un visto di 90 giorni da un solo ingresso. Potrebbero però essere necessari anche documenti aggiuntivi rispetto al passaporto.

Tour di 15 giorni: cosa vedere

Il Vietnam è descritto dai suoi stessi abitanti come un ramo di bambù che sostiene alle sue estremità una cesta di riso. È un Paese dalla forma allungata e con un’estensione territoriale notevole (331.689 chilometri quadrati, poco sopra l’estensione territoriale dell’Italia), ma non è impossibile visitare le tappe più importanti sfruttando i 15 giorni previsti dalla legge che consente di restare nel paese senza visto.

Guardando alle proposte di viaggio degli operatori nostrani più accreditati del settore, sono sufficienti tour di 9 giorni per toccare località imperdibili come la capitale Ha Noi, l’incantevole baia di Ha Long (patrimonio Unesco), a 4 ore di tragitto dalla capitale. Rientrati in città, si potrà proseguire con un volo interno verso Hoi An, che oltre ad essere un centro molto interessante da visitare, rappresenta anche un ottimo punto di partenza per esplorare le campagne vietnamite con le loro tradizioni secolari e i villaggi tipici. Si potrà quindi proseguire per la città di Hue, dove si trova l’antica città imperiale. Verrà inclusa nel tour anche Ho Chi Min, un tempo capitale del Vietnam del Sud, punto di partenza per ripartire alla volta del Delta del fiume Mekong e delle sue bellezze naturalistiche.

Estendendo il tour fino a due settimane, sarà possibile aggiungere anche la visita all’area di Ninh Binh o delle interessanti escursioni sulle montagne del nord-est, presso le località di Sapa e Bac Ha.

Il Vietnam è sicuro?

Secondo il sito della Farnesina Viaggiaresicuri.it, il Vietnam è uno dei paesi del sud est asiatico a minor rischio terrorismo. Per quanto riguarda la criminalità, si registrano episodi di borseggi e furti nelle città principali, ma il livello di criminalità è contenuto e la situazione dell’ordine pubblico risulta stabile.

Si consiglia di usare solo taxi autorizzati e di non usare i risciò nelle ore notturne. Inoltre si consiglia di non guidare nelle ore notturne perché particolarmente pericoloso.

Maggiori i rischi provenienti dalle condizioni metereologiche: il Ministero degli Esteri italiano ricorda che tra giugno e ottobre/novembre si verificano piogge eccezionali, mentre da luglio a novembre è la stagione dei tifoni, che si può estendersi a dicembre per l’area centrale.

Per altre informazioni si consiglia di leggere gli aggiornamenti sul sito Viaggiare sicuri.

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