L’ANPI ricorda l’anniversario del bombardamento del 6 maggio 1943 a Reggio Calabria

L’ANPI ricorda l’anniversario del bombardamento del 6 maggio 1943 a Reggio Calabria

Il 6 maggio 1943 gli aerei delle forze armate “alleate” contro il nazifascismo effettuarono numerosi voli aerei sui cieli di Reggio Calabria, sganciando tonnellate di micidiali bombe che causarono morte e distruzioni in tutta la città, in particolare nei quartieri a nord prossimi al porto.

I tragici fatti del maggio del 1943 (così come tutte le tragedie e gli orrori di quegli anni) furono determinati dalla guerra scatenata prima dal dittatore nazista, Hitler, e successivamente dal dittatore fascista, Benito Mussolini, uniti insieme da un disegno criminale e folle di dominio del mondo.

Molti sono ancora i cittadini reggini che hanno memoria di quel tragico giorno, che non solo determinò lutti e distruzioni ma spinse molti a fuggire lontano dalla guerra e dalla città pesantemente colpita.

Molti furono i cittadini reggini che, nella speranza di allontanarsi dalle bombe e dalla guerra, fuggirono verso l’entroterra o verso città e regioni lontane dal teatro del conflitto che in quei giorni si svolgeva nel meridione; tra gli “sfollati”, l’ANPI ricorda le famiglie Chiantella e Condò che trovarono ospitalità presso amici e parenti rispettivamente in Friuli e Piemonte.

Numerosi furono tra gli sfollati meridionali i giovani (alcuni giovanissimi, come Anna Condò e Aldo Chiantella) che al Nord decisero di unirsi alle formazioni partigiane che si battevano contro la guerra e la dittatura.

Nell’anniversario del bombardamento del 6 maggio ’43 sulla città di Reggio Calabria, l’ANPI ricorda a tutte e tutti (ma soprattutto ai giovani che talvolta ignorano una delle più tragiche pagine di storia della città) l’orrore della guerra “ripudiata dalla nostra Costituzione”, nata dall’antifascismo e dalla Resistenza. 

L’ANPI rivolge un appello a tutte le Istituzioni, a tutte le donne e gli uomini che operano negli istituti scolastici, per contribuire a creare conoscenza della storia e consapevolezza morale e civile, al fine di evitare che fascismi e razzismi possano continuare ad esistere e quindi produrre violenze e catastrofi.

Con questa consapevolezza, l’ANPI ha deciso di ricordare con un’iniziativa pubblica le vittime del 6 maggio 1943.

Ufficio Stampa ANPI

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