I beni dei mafiosi gioiosani saranno utilizzati per le donne vittime di violenza

I beni dei mafiosi gioiosani saranno utilizzati per le donne vittime di violenza

È stato finanziato il progetto “La casa di Clelia” presentato dal Comune di Gioiosa Ionica nell’ambito dell’Avviso promosso dal Ministero dell’Interno PON Legalità 2014-2020 destinato ad interventi di recupero e rifunzionalizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata in Regione Calabria.

Il progetto servirà per attivare una struttura residenziale che eroga servizi socio-assistenziali a donne che hanno subito violenza sessuale, fisica, psicologica e/o economica, maltrattamenti, molestie e ricatti in tutti gli ambienti sociali compreso quello familiare, nonché donne vittime di tratta.

Al progetto si è dato il nome “La Casa di Clelia”: un richiamo alla memoria dell’illustre cittadina gioiosana Clelia Romano Pellicano (1873 – 1923). Scrittrice e giornalista italiana, anche conosciuta con lo pseudonimo di Jane Grey, è stata pioniera del femminismo in Italia e in Europa. Protagonista di battaglie per la parità dei diritti è l’esempio d’una femminilità coraggiosa e dinamica. Si è scelto di dare questo titolo significativo al progetto per mandare un messaggio di alto valore sociale che unisca il rispetto dei diritti delle donne e il rifiuto della violenza di genere alla necessità di riutilizzare i beni confiscati per costruire una cittadinanza consapevole e responsabile.

I beni confiscati oggetto dell’intervento sono due villette unifamiliari ubicate in zona residenziale consegnati al patrimonio indisponibile del Comune nel luglio 2018. Il finanziamento riconosciuto per la loro rifunzionalizzazione è pari a € 490.000,00, risorse che serviranno per la creazione di una struttura per donne vittime di violenza o tratta, con o senza minori, capace di ospitare contemporaneamente n. 8 (otto) utenti, accessibile anche alle persone con disabilità.

«Siamo profondamente soddisfatti, tra i quindici progetti – dichiara il Sindaco Fuda – che hanno superato l’ammissibilità formale su ventisette presentati, la nostra proposta progettuale è la quarta su dodici nella graduatoria definitiva, il che dimostra la buona capacità dell’Ente di programmare iniziative innovative e sostenibili. Il progetto finalmente darà risposte importanti non solo al territorio della Locride ma all’intera Regione in quanto strutture di questo tipo in Calabria si contano sulla punta delle dita e nella Città Metropolitana di Reggio ne sono attive soltanto due. I servizi sociali dei Comuni, che in questi casi lavorano con l’Autorità giudiziarie e le Forze dell’ordine, fanno spesso fatica a reperire strutture. Oltre al valore “operativo” la Casa di Clelia avrà un grande valore simbolico e culturale nell’ambito del contrasto al fenomeno della violenza di genere. Dobbiamo utilizzare i beni confiscati per dare risposte concrete ai bisogni del territorio: come Amministrazione riteniamo che questo sia un settore strategico dove investire e programmare in maniera costante. I risultati ottenuti in questi anni ci danno ragione e ci spingono ad andare avanti con determinazione».

L’Amministrazione comunale

CATEGORIES
TAGS
Share This