Debiti rifiuti a Gioiosa, Fuda: “Facciamo chiarezza”

Debiti rifiuti a Gioiosa, Fuda: “Facciamo chiarezza”

Sulla questione della nomina da parte della Regione Calabria di un commissario ad acta per la riscossione di quanto dovuto dal Comune in merito al conferimento dei rifiuti anno 2016 è necessario fare chiarezza per evitare facili ed inutili strumentalizzazioni. 

Il Decreto è arrivato a causa di un difetto di comunicazione tra il Dipartimento Ambiente della Regione Calabria e i competenti Uffici del Comune. Tale difetto di comunicazione ha impedito la conclusione della procedura di rateizzazione già avviata per corrispondere quanto dovuto dall’Ente, nonostante lo stesso avesse  formalmente espresso in più occasioni la volontà di concordare un piano di rientro del debito in questione.

È bene chiarire il contesto altrimenti è facile fare confusione. La rateizzazione delle somme dovute per il conferimento dei rifiuti alla Regione (costo che diventa ogni anno sempre più gravoso) è uno strumento al quale tutti i comuni ricorrono, vista la generalizzata difficoltà di riscuotere annualmente il 100% del tributo. Tale circostanza genera inevitabilmente delle difficoltà di cassa. Una difficoltà che anno dopo anno si fà sempre più pesante per i comuni italiani e meridionali in particolare e che per Gioiosa Ionica ha un peso specifico più alto.

Come più volte spiegato pubblicamente alla comunità e alla minoranza, quella di ieri e quella di oggi che fa finta di non capire, quando nel 2013 si insedia la Giunta Fuda dalle casse comunali “mancavano” oltre 1.200.000 euro. I soldi che negli anni precedenti erano arrivati nelle casse del comune con destinazione specifica e che quindi dovevano essere vincolate per la realizzazione di opere pubbliche (scuola Don Minzoni e Limina), per il pagamento di sentenze (es. vertenza Cento – Zamparelli), per il pagamento della fornitura di acqua e altro ancora, vennero utilizzati invece per coprire spesa corrente (pagamento indennità di carica, stipendi, fatture di fornitori, ecc.).

È bene raccontarla tutta. Nel 2013 c’erano in cassa circa 2,5 milioni di euro: non si pagava l’acqua da anni, c’era un grossissimo pignoramento di Enel e la liquidità era molto inferiore rispetto a quella che serviva per realizzare le opere pubbliche sulle quali l’Ente aveva già ricevuto delle anticipazioni. 

Trovando di fatto le cassa praticamente semivuote, cosa dovette fare la Giunta Fuda negli anni scorsi per realizzare le opere pubbliche?

Ci si è dovuti rimboccare le maniche e faticosamente, come fanno le formichine laboriose, si è dovuto provvedere a riparare i danni provocati dei grilli canterini che avevano governato precedentemente. Si sono tagliate le indennità degli amministratori, si è internalizzato il servizio di raccolta dei rifiuti per levare l’incombenza di dover corrispondere mensilmente 30.000 euro alla ditta esterna, si è badato bene a risparmiare e molto altro. Spicciolo dopo spicciolo si è riusciti a recuperare quella liquidità utile per realizzare le opere pubbliche (scuole in primis) e onorare le esposizioni che l’Ente aveva.

È ovvio che tutta questa faticosa operazione finanziaria per recuperare la liquidità perduta e necessaria, si è resa possibile solo grazie a un paziente lavoro di trattativa con i cosiddetti “grandi fornitori” per addivenire a piani di rientro sostenibili per l’Ente: la Regione Calabria per quanto riguarda il conferimento dei rifiuti (pagata fino al 2015), la So.Ri.Cal. per la fornitura di acqua potabile (pagata fino al 2016). Ciò ha consentito da un lato il soddisfacimento dei creditori e dall’altro la disponibilità della liquidità necessaria per fare le opere. Scusate se è poco!

Oggi la minoranza si indigna e si scandalizza per l’attivazione della procedura di nomina del commissario ad acta, e ci può anche stare. È incapace però ad indignarsi e scandalizzarsi riconoscendo che la sofferenza di cassa che ha oggi l’Ente è in larga parte figlia di una difficoltà economica generata proprio negli anni in cui la gestione del Comune era in mano alle forze politiche di cui è espressione. Sono i padri politici di questa minoranza ad aver fatto le cicale!

Inoltre, i consiglieri del gruppo “Cambiamo Gioiosa” continuano ad insistere facendo esercizio di basso populismo, oltre che di disinformazione, sul tema delle indennità di carica degli amministratori dimenticando che tra il 2008 e il 2013, proprio quando erano i loro padri politici a governare, le indennità di carica erano al massimo consentito dalla norma, per una spesa annua complessiva di oltre 120.000 euro. Tra il 2013 e il 2018 l’indennità degli amministratori è stata tagliata del 30% e la spesa si è ridotta a circa 70.000 euro annui. Oggi la spesa annua è pari a circa 87.000 euro, con l’applicazione della riduzione del 10% prevista dalla legge.

Come abbiamo sempre fatto in questi anni, ci assumiamo tutte le nostre responsabilità: se oggi un errore tecnico ha portato all’attivazione della procedura di recupero coattivo delle somme per il conferimento rifiuti 2016, vuol dire che lavoreremo ancora di più e meglio per gestire come sempre in modo chiaro, responsabile e trasparente questo delicato passaggio, attraverso un dialogo con la Regione per assicurare che siano individuate modalità di corresponsione del debito dovuto sostenibili per l’Ente.

È tuttavia francamente rivoltante l’ipocrisia farisaica di una minoranza che continua a presentarsi come un sepolcro imbiancato. La credibilità politica viene dalla capacità di dare l’esempio, di essere responsabili, di partecipare da buoni cittadini e buoni contribuenti alla vita della comunità.

Qui non si discute la giusta contesa o l’aspra polemica politica, ma alcuni messaggi lanciati in queste ore dalla minoranza che non contribuiscono certamente a costruire una comunità responsabile. È un momento particolare in cui l’Amministrazione è impegnata in una campagna per il recupero delle morosità sul servizio idrico: certe affermazioni subdole potrebbero essere mal interpretate da alcuni cittadini, come se pagare i tributi comunali fosse inutile perché al comune c’è qualcuno che sta facendo “sparire i soldi”. Un atteggiamento francamente irresponsabile e di grande immaturità politica.

Noi continuiamo il nostro lavoro con responsabilità e con lo sguardo rivolto al dovere di lavorare affinché i conti del comune siano in ordine, consapevoli che c’è bisogno dell’esempio per essere credibili. Sappiamo che si tratta di un percorso difficile e complicato, ma alla fine i risultati ci daranno ragione. 

L’Amministrazione Comunale

CATEGORIES
TAGS
Share This