Bilancio del Kaulonia Tarantella Festival 2019

Bilancio del Kaulonia Tarantella Festival 2019

Basterebbe il gran colpo costituito da Vinicio Capossela, che quest’anno ha aperto il Kaulonia Tarantella Festival, per affermare che l’edizione 2019 è stata un sucesso.

Capossela non è solo uno dei migliori cantautori italiani viventi, ma anche un intellettuale i cui libri (non proprio semplici ma ricchissimi di suggestioni) oltre ad affascinare tendono continuamente alla ricerca delle radici nella “terra dei padri”, come scrive nel “Paese dei coppoloni”, l’ultima sua fatica letteraria. E in quelle domande ripetute continuamente dai suoi personaggi (“Da dove venite? A chi appartenete? Cosa andate cercando?) è impossibile non trovare anche un pezzo del nostro sud, quello del ballo di San Vito ma anche delle sue “canzoni della Cupa”. Nell’italiano che si mischia al dialetto dell’Irpinia troviamo anche il nostro dialetto e, a volte, leggende e storie che condivido con le nostre un sottofondo comune.

Ma oltre a Capossela merita un plauso anche l’idea (non nuova, sperimentata già dall’amministrazione Campisi a inizio anni 2000) di coinvolgere Caulonia marina e il suo lungomare.

Il centro storico in tutto il suo fascino è, e deve restare, il luogo centrale del festival, ma anche la frazione marina, la più popolosa, deve essere maggiormente coinvolta e quest’anno lo si è voluto fare.

Positivo anche l’intreccio con l’altro grande e splendido festival del nostro territorio, il Roccella Jazz Festival.

Tutto questo, unito a qualche miglioramento dell’organizzazione logistica per favorire l’afflusso degli spettatori, ci fa affermare che l’edizione 2019 sia stata decisamente positiva.

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