Estate a Placanica, Aiello: “tra mostre e Borghinfiore nessuno ha pensato ai bambini”

Estate a Placanica, Aiello: “tra mostre e Borghinfiore nessuno ha pensato ai bambini”

di Pasquale Aiello

L’estate a Placanica come di consueto trascorre con ‘andamento lento’, tra un accenno a una specie di movida paesana e una iniziativa organizzata dalla parrocchia per raccogliere fondi che servono al restauro del tetto della chiesa matrice, si cerca di trovare modi e tempi per l’aggregazione e la convivialità. In mezzo, anche quest’anno, si è inserito il principe degli eventi placanichesi. Il Borghinfiore. Anche se a Luglio, purtroppo, i residenti non abbiamo potuto fare a meno di registrare qualche atto vandalico e incivile compiuto nei confronti del verde pubblico come il taglio di due alberi in piazza Vittorio Emanuele ‘salotto’ del borgo e una pianta di fico incastonata fra le case del centro storico commessi da mano sconosciuta per cui la comunità, insieme alle istituzioni, avremmo dovuto indignarci e dare una risposta forte e immediata anche in virtù dell’adesione del comune al protocollo dell’emergenza ambientale, e a parte l’imprevedibile affermazione della Lega alle ultime elezioni europee, ma questo è un altro discorso e su queste cose dovremmo riflettere, affinché non sia l’inizio di un degrado culturale, ambientale e politico, Placanica è un paese tranquillo, pacifico bello e pulito, e conferma ne sono le testimonianze di tutti i visitatori che qua giungono.

Tuttavia, l’evento Borghinfiore anche quest’anno ha riscosso un discreto successo, sono venuti da fuori ma anche da altre regioni, a visitare questo piccolo centro dell’entroterra jonico che come dice Edward Lear nel suo libro ‘Diario di un viaggio a piedi’,“sembra costruito per essere una meraviglia per il passante”. Come al solito, il puro divertimento, l’arte gastronomica, gli spettacoli musicali e pirotecnici, insieme alla seconda edizione della street art e alle diverse bancarelle di artigianato locale disposte lungo le viuzze del borgo, ma soprattutto la bellezza naturale del luogo, sono stati la calamita che ha attratto anche quest’anno qualche migliaio di visitatori.

Molto apprezzata la mostra personale di pittura di Marisa Catalano, una artista originaria di Gioiosa Jonica, ma conosciuta a livello internazionale, che con i suoi quadri ha rapito l’interesse dei tanti ospiti della kermesse placanichese come pure la vetrina di arte contadina allestita nell’androne del palazzo Musco e realizzata sapientemente dal gruppo donne ‘Laura Niutta’, che ormai si impegna nel paese e per il paese da diversi anni. Insomma, anche quest’anno, a Placanica si sono vissuti, con moderazione, due giorni all’insegna dell’allegria in un luogo, a giudizio di tutti gli ospiti, tenuto bene, accogliente e molto pulito. Lodevole il lavoro e la fatica con la quale tanti giovani volontari del luogo si sono spesi, sacrificando con abnegazione una parte consistente del loro tempo, per la buona riuscita dell’evento. Ma, per amore di verità e onestà civica anche una chiosa finale. Cittadini si diventa dal momento in cui si nasce. Anche i bambini, perciò, sono cittadini a tutti gli effetti, ma ahimè nel programma di questa edizione nessuno ha pensato di ritagliare uno spazio per loro, farli divertire e renderli protagonisti, sebbene per poco, della propria dimensione umana e civile.

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