Rapinarono un’anziana all’uscita della posta, arrestati i presunti rapinatori

Rapinarono un’anziana all’uscita della posta, arrestati i presunti rapinatori

Il 2 agosto scorso, i Carabinieri della Compagnia di Reggio Calabria hanno eseguito
un’ordinanza di custodia cautelare (una in carcere ed una agli arresti domiciliari), emessa
dal Tribunale di Reggio Calabria su richiesta del Procuratore di Reggio Calabria, Giovanni
Bombardieri, per il reato di rapina aggravata in concorso nei confronti di:  CARCHIDI Marco, lametino, cl. 94;  BEVILACQUA Davide, reggino, cl. 95.
Il provvedimento cautelare è stato emesso sulla base degli elementi raccolti nell’indagine
condotta dai militari della Stazione Carabinieri di Pellaro e coordinate dal Procuratore
Aggiunto Gerardo Dominijanni e dal Sostituto Procuratore Paolo Petrolo, le cui risultanze
hanno consentito di ricostruire la dinamica di una rapina subita, la mattina del 2 maggio
2017 nella frazione di Pellaro, da una 65enne reggina, alla quale fu sottratta con violenza
la borsa contenente la somma di 870 euro, appena ritirata dall’ufficio postale di Pellaro, un
telefono cellulare, un libretto postale ed altri effetti personali.
In particolare, le indagini svolte dai militari dell’Arma hanno permesso di appurare che
quella mattina CARCHIDI e BEVILACQUA hanno iniziato a seguire la donna dall’uscita
dell’Ufficio Postale, a bordo di un’autovettura Alfa 147. Giunti in via Sottolume Trav. I^, il
CARCHIDI è sceso dalla vettura, ha avvicinato la vittima e repentinamente le ha afferrato
la borsa, mentre il BEVILACQUA rimaneva ad attendere il correo all’interno della predetta
autovettura. La donna, nell’intento di scongiurare quanto stava accadendo, ha tentato di
opporre resistenza, ma è stata violentemente strattonata ed è caduta a terra.
I due malviventi si sono quindi allontanati repentinamente dal luogo del delitto.
All’identità degli autori del gesto delittuoso si è giunti grazie al “pedinamento elettronico”,
realizzato dai militari operanti che hanno acquisito le immagini dei vari sistemi di
videosorveglianza presenti nella zona d’interesse, ricostruendo la dinamica degli eventi e
risalendo all’identità dei due indagati, già conosciuti in ragione di precedenti denunce nei
loro confronti.
Al termine delle formalità di rito, CARCHIDI è stato tradotto presso casa circondariale “G.
Panzera” di Reggio Calabria, mentre BEVILACQUA è stato accompagnato presso
l’abitazione di residenza

Ufficio Stampa Questura Reggio Calabria

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