Centro Radiologico Siderno, Fuda: “Struttura indispensabile per garantire il diritto alla salute dei cittadini della Locride”

Centro Radiologico Siderno, Fuda: “Struttura indispensabile per garantire il diritto alla salute dei cittadini della Locride”

Lo Stato, per come previsto dalla Costituzione repubblicana, deve tutelare la salute come diritto fondamentale dell’individuo e come interesse della collettività, garantendo cure gratuite agli indigenti. Tutto questo dovrebbe farlo direttamente attraverso prestazioni rese da strutture pubbliche in maniera uniforme, senza differenze tra le diverse regioni del Paese.

Per il sistema sanitario regionale calabrese la dipendenza della sua capacità di erogare determinate prestazioni, tipologicamente e qualitativamente caratterizzate, dal privato è diventata una condizione patologica.

Questa dipendenza, sviluppatasi nei decenni scorsi, è la conseguenza naturale di scelte politiche non in grado di indirizzare l’agire amministrativo né verso la creazione di un sistema trasparente in grado di riconoscere e promuovere il lavoro e il merito degli operatori sanitari né verso la realizzazione di interventi capaci di mantenere e garantire l’adeguatezza e l’efficienza strutturale dei presidi sanitari pubblici sui territori.

Mentre il sistema sanitario regionale provvede ad adottare, come si auspica, le misure necessarie per riportare il rapporto pubblico/privato in una dimensione fisiologica sulla base di valutazioni tecnico-economiche, l’interesse pubblico dei cittadini di usufruire, in prossimità, di specifiche prestazioni sanitarie deve essere garantito.  

In particolare, il recupero del gap tra pubblico e privato creatosi sul territorio della Locride, ovviamente sempre in riferimento a particolari prestazioni sanitarie, può essere recuperato in tempi non brevi.

Il Centro Radiologico di Siderno e le tante altre strutture private sparse in tutta la regione sono la rappresentazione plastica di quella dipendenza sopra accennata: il sistema sanitario pubblico per garantire le prestazioni ai cittadini deve “acquistare” dal privato. Nel caso del Centro Radiologico, struttura di indubbia qualità, tra le diverse prestazioni erogate ve ne sono alcune che nessuna altra struttura del territorio, pubblica o privata che sia, riesce ad erogare.

Oggi il Centro Radiologico di Siderno è coinvolto in una inchiesta giudiziaria per presunte irregolarità economico – contabili nei rapporti con l’azienda sanitaria. La stessa ASP, come forma di autotutela, ha deciso di congelare i pagamenti, continuando ugualmente ad “acquistare” prestazioni dalla struttura. L’anomala situazione determinatasi sta ponendo il Centro Radiologico in una particolare condizione di sofferenza economica: l’impossibilità di corrispondere gli stipendi dei dipendenti e di far fronte ai costi vivi di gestione per mancanza di liquidità, così come sostenuto dalla proprietà, di fatto determinerà a breve il blocco delle prestazioni.

L’azione della Magistratura deve essere rigorosa nel verificare l’avvenimento di fatti lesivi dell’interesse pubblico ed eventualmente procedere comminando le sanzioni corrispondenti. Le speculazioni e le frodi in materia sanitaria sono particolarmente deplorevoli dal punto di vista morale: è odioso arricchirsi ingiustamente impoverendo il sistema sanitario regionale.

Tuttavia l’azione giudiziaria in corso non può essere il motivo per limitare di fatto la possibilità dei cittadini di usufruire in prossimità di prestazioni sanitarie tipologicamente e qualitativamente caratterizzate, che sono appunto quelle che nel territorio vengono erogate soltanto dal Centro Radiologico.

È necessario lavorare politicamente per fare in modo che i presidi sanitari pubblici della Locride siano attrezzati con personale e mezzi idonei in grado di offrire direttamente le prestazioni sanitarie che i cittadini richiedono, concretizzando il loro diritto alla salute. Tuttavia fino a quando ciò non si realizza, il Centro Radiologico di Siderno deve continuare ad essere “utilizzato” dal sistema sanitario regionale per garantire ai cittadini della Locride, e non solo, quelle prestazioni sanitarie specifiche e di qualità che le strutture pubbliche di prossimità non riescono a garantire in tempi accettabili.

Non si tratta assolutamente di parteggiare per il privato, anzi l’auspicio è che il pubblico possa raggiungere dei livelli qualitativi tali da non avere più bisogno del privato. Si tratta, oggi, di garantire il diritto alla salute dei cittadini della Locride, evitando che questi debbano “partire” per ricevere alcune specifiche e importanti prestazioni sanitarie nel campo della diagnostica per raggiungere strutture di altri territori, ancor peggio e incomprensibile se si dovesse trattare di strutture anch’esse private. Occorre, altresì, farsi carico della questione occupazionale e delle condizioni dei lavoratori della struttura: la paventata perdita di posti di lavoro sarebbe una iattura per il comprensorio.

È necessario individuare una soluzione in grado di soddisfare l’interesse dei cittadini della Locride ad usufruire di prestazioni specialistiche in strutture di prossimità come è quella dello Studio radiologico e di salvaguardare i livelli occupazionali, nelle more del procedimento giudiziario e soprattutto nelle more della costruzione di un sistema sanitario regionale non “dipendente” dalle strutture private, dove il rapporto con il privato sia sussidiario e complementare da attivare nei casi in cui vi sia una rilevanza e un reale vantaggio economico dimostrato anche per il pubblico.

Il Sindaco

Salvatore Fud

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