Aiello: “Solo quest’anno oltre 100 i casi di femminicidio nel nostro Paese”

Aiello: “Solo quest’anno oltre 100 i casi di femminicidio nel nostro Paese”

di Pasquale Aiello

Ormai si moltiplicano di anno in anno le iniziative per sensibilizzare sul tema del femminicidio che è la costante della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, e che ricorre ogni anno il 25 novembre. Anche in Italia, i dati su questo fenomeno sono sempre sconfortanti e le radici vanno ricercate in una società maschilista che non ha ancora strumenti sufficienti in grado di interpretare e accettare i cambiamenti sociali come la libertà delle donne, la loro emancipazione e capacità di autodeterminazione. Uno studio internazionale ha rivelato come una media di 7 femminicidi su 10 è preceduta da episodi di violenza, soprattutto domestica. Vuol dire che la maggior parte dei casi è commessa dal marito, dal fidanzato o dall’ex della vittima. Il fatto che molte denunce siano finite nel vuoto, poi, arrivando all’episodio di violenza estrema, la dice lunga sull’inefficacia delle misure utilizzate contro le molte forme di persecuzione alle donne. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, una donna su tre, ha subìto almeno una volta una forma di violenza da parte di un uomo, mentre una su quattro è stata uccisa dal partner. Solo quest’anno, nel nostro Paese, i casi di femminicidio sono circa 100 e oltre ai casi più gravi, non bisogna dimenticare le violenze quotidiane, anche di tipo psicologico, che sfuggono alle statistiche ma che hanno impatti devastanti sulle vittime e la loro vita.

La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, fu istituita dall’Onu tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. La data fu scelta per ricordare il brutale assassinio delle tre sorelle Mirabal avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana mentre si recavano a visitare i loro mariti imprigionati per motivi politici durante la feroce dittatura di Trujillo. Da allora, rappresenta il momento più importante dell’anno per parlare, informare e sensibilizzare su questo grave problema che riguarda tutti i paesi del mondo. La violenza sulle donne ha molti volti, quella fisica e quella sessuale, lo stupro, senza dimenticare la violenza psichica e interiore che è poi quella che lascia il segno più rilevante. E’ un fenomeno gravissimo, che ha conosciuto una spaventosa crescita, soprattutto nell’ambito familiare e solo una percentuale bassissima dei casi viene denunciata, per paura o per mancanza di difese adeguate.  Molte volte non sono solo le donne a essere colpite. I bambini sono sempre più spesso coinvolti, diventando a loro volta vittime. I dati, infatti, dimostrano che nel 65,2% dei casi di violenza domestica sono presenti anche i figli. Allora, alla luce di questi dati allarmanti, è indispensabile coinvolgere la pubblica opinione su questo tema così delicato e trasmettere tutte le informazioni attraverso una rete capillare, improntando il discorso su una politica sociale tempestiva e precisa che sappia ascoltare le donne, garantendo per loro e per i propri figli la sicurezza e l’assistenza necessarie, ma che sappia soprattutto parlare agli uomini, affinchè collaborino per iniziare un processo di sradicamento e trasformazione di una forma di sottocultura maschilista, che spesso si tende a sminuire e trascurare, ma che ancora, purtroppo, si annida in molti settori della nostra stessa vita. 

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