Intervista a Sisì Napoli, fondatore dell’ambulatorio gratuito di Riace, sfrattato dalla nuova giunta leghista

Intervista a Sisì Napoli, fondatore dell’ambulatorio gratuito di Riace, sfrattato dalla nuova giunta leghista

In seguito allo sfratto comunicato dal comune di Riace, impegnato esclusivamente a demolire quanto di buono era nato nel comune locrideo probabilmente per accattivarsi le simpatie di esponenti della destra razzista nazionale, abbiamo intervistato il medico Isidoro Napoli, presidente della Onlus Jimuel, per commentare con lui quando accaduto.

Perchè hai deciso di realizzare quell’ambulatorio proprio a Riace?

Intanto premetto che Jimuel, l’associazione che ho il privilegio di rappresentare, nasce con lo scopo di portare il nostro piccolissimo aiuto in luoghi remoti come le Filippine, dove, per milioni di Persone, soprattutto bambini, la Salute non è un diritto. Nel corso dei dieci anni che abbiamo alle spalle, abbiamo contribuito a creare Ambulatori di piccole dimensioni in Paesi come le Filippine, il Kenya, il Congo e l’Indonesia.  Nella primavera di due anni fa, l’allora capo del Governo italiano, Renzi, affermò, senza vergogna, che i migranti dovessero essere assistiti a casa loro. Il suo Ministro degli interni, Minniti, fece di peggio. Mise in allarme il Paese affermando che a causa dell’arrivo di alcuni barconi, nel nostro Paese era a rischio la tenuta democratica. In contemporanea con queste dichiarazioni irresponsabili, una ricerca del Politecnico di Milano, rivelava che il 12% dei nostri concittadini, non si curava più perchè i costi, comunque indotti dalla richiesta di cure, erano non sopportabili per fasce sempre più larghe di popolazione.

Non è stato complicato pensare che fosse nostro dovere guardarci più da vicino ed orientare le nostre piccole risorse ad aiutare i poveri del nostro paese. Aiutandoli a casa loro. Riace fu una scelta quasi automatica. Un luogo dove accoglienza ed integrazione non consentivano differenze tra chi ha bisogno perchè fugge dalla miseria o dalla guerra e chi è povero nella terra dove è nato.

Quante persone hanno beneficiato delle vostre attività mediche dal giorno dell’apertura?

Numeri precisi non ne ho. Ma sono centinaia di persone dalla stessa Comunità di Riace, da Camini, Caulonia e da Monasterace. Il Sindaco di Monasterace mi ha offerto ospitalità, qualora non riuscissi a trovare una valida alternativa.

I sindaci di qualunque parte d’Italia farebbero a gara per avere una struttura come quella voluta da Jimuel a Riace, invece l’amministrazione devota ai santi ma non ai propri cittadini vi ha sfrattato. Da cosa credi derivi questo astio verso tutto quello che di buono si è mosso in questi anni a Riace?

Come ti dicevo prima, il sindaco Cesare Deleo mi ha immediatamente offerto ospitalità a Monasterace. Bada che la nostra è una piccola attività, ma si rivolge a tutti coloro i quali trovano difficile farlo seguendo i canali istituzionali. Da aggiungere un dettaglio non di poco conto. Lo Studio Radiologico di Siderno, che oggi si trova costretto a difendersi da un poderoso ed ingiustificato attacco da parte dei commissari prefettizi che gestiscono la ASP di Reggio Calabria, ha messo a disposizione del nostro Ambulatorio gratuitamente, tutta la struttura di diagnostica per immagini, per quegli esami gravati dal ticket.

Il sindaco Trifoli ti ha accusato (ma non solo te, sei in buona compagnia) di usare il tuo ruolo professionale per demonizzare la sua amministrazione comunale. A me non risulta ma forse mi sono perso qualcosa…

Questo attacco violento del sindaco Trifoli davvero non me lo spiego. Ho reso pubblico lo scambio di note che sono intercorse tra me e gli amministratori di Riace. Era mio dovere di comunicare alla popolazione di Riace ed ai Cittadini delle altre comunità che l’Ambulatorio veniva, temporaneamente, chiuso, il perchè e le prospettive che abbiamo di fronte. Che questo non sia piaciuto al sindaco mi rincresce. Nella comunicazione che ho fatto alla pubblica opinione, ho dimenticato di dire che avevo offerto al Sindaco, un defibrillatore semiautomatico. Abbiamo fatto due corsi di rianimazione cardio-polmonare e di uso del defibrillatore che ha coinvolto trenta persone circa, molte di queste di Riace, con il supporto dell’ufficio formazione della ASP reggina. Il sindaco ed il suo vice si erano mostrati molto entusiasti per questa iniziativa. Serviva che mi fornissero un armadietto metallico dove conservare questo importante presidio e l’indicazione del luogo dove collocarlo. Sto ancora aspettando.

E’ chiaro che la salute dei proprio concittadini, e in particolare di quelli non benestanti che non possono pagarsi le visite spiecialistiche, non è tra le priorità dell’amministrazione riacese. Ma adesso che fine farà l’ambulatorio?

La Coop. Città Futura e Mimmo Lucano si sono immediatamente mobilitati per cercare una soluzione alternativa che è stata individuata in un locale che in precedenza era stato adibito a laboratorio di falegnameria. Stiamo approntando, con l’aiuto di Tecnici preparati, le necessarie modifiche strutturali e le relative autorizzazioni per riprendere nel più breve tempo possibile, l’attività Ambulatoriale.

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