Ammendolia: “Difficile essere meridionalisti in tempi di coronavirus”

Ammendolia: “Difficile essere meridionalisti in tempi di coronavirus”

di Ilario Ammendolia

È difficilissimo il “meridionalismo” in tempo di coronavirus.
Per me, l’esser meridionali non ha mai significato essere contrapposti alla gente che vive e lavora al Nord. Inoltre la migliore cultura e tradizione calabrese s’è storicamente manifestata aprendosi agli altri: gli albanesi in fuga, i greci, i profughi del terramoto o gli sfollati delle città bombardate. Ed a questa cultura dell’ accoglienza ci siamo collegati quando abbiamo deciso di accogliere i migranti in fuga per la vita.
Questo è il “mio” Sud. Vorrei dire il nostro Sud.

Una terra che oggi avrebbe il dovere di dire alla gente del Nord ” noi ci siamo”. Pronti ad accogliere, pronti a mettere a disposizione gli alberghi, ogni agriturismo, e quanto dovesse servire per rendere meno difficile l’attuale momento. Certo, direi ai nostri fratelli lombardi ,piemontesi o di altre Regioni :”nell interesse vostro e nostro prenderemo insieme tutte le precauzioni del caso ma affronteremo l’emergenza insieme ed uniti. sconfiggeremo il pericolo.

L’indifferenza ed ancor meno la cattivera non ci appartiene quindi, passata l’emergenza continueremo a combattere per i nostri diritti, a porre con fermezza la questione meridionale. Oggi no! Oggi siamo un unico popolo e ci sentiamo parte dell’ Umanità

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