Coronavirus: attenzione alla psicosi

Coronavirus: attenzione alla psicosi

Da giorni non si parla d’altro. Una nuova forma di Coronavirus, 2019-nCoV, ha effettuato un salto di specie passando dagli animali all’uomo e ha diffuso il panico insieme all’infezione.

La scarsa fiducia nei confronti della Cina che avrebbe rivelato l’epidemia in corso con notevole ritardo e la tendenza al diffondere notizie fasulle ampliata dai social network hanno generato un clima di terrore in tutto il mondo.

Il nostro Paese non è stato risparmiato dalla psicosi. Al netto dei due unici casi di infezione confermati (i due pazienti immediatamente ricoverati allo Spallanzani appena tornati da un viaggio), nel nostro Paese non si registrano finora altri casi di contagio, eppure assistiamo alla ghettizzazione dei cinesi e alla desertificazione di negozi e ristoranti orientali, oltre agli insulti e alle aggressioni xenofobe. Scene vergognose che non fanno onore alla nostra gente.

Certo, non bisogna sottovalutare il 2019-nCoV. È una variante molto contagiosa del virus che nel 2002 aveva provocato numerosi casi di SARS e può effettivamente mettere in difficoltà i soggetti più a rischio (immunodepressi, anziani, bambini) se non si interviene con precisione e tempestività.

Ma è anche vero che ad oggi la mortalità dell’infezione da Coronavirus è di gran lunga inferiore a quella dell’influenza da A/H1N1 del 2009 (la mortalità dei due patogeni è rispettivamente 2,2% e 17,40%, secondo i dati forniti da WHO, New England Journal of Medicine, Jones Hopkins University) e che il nostro sistema sanitario finora si è dimostrato non solo preparato a contenere l’epidemia ma anche capace di contribuire alla ricerca isolando il 2019-nCoV grazie all’operato delle ricercatrici Maria Rosaria Capobianchi, Francesca Colavita e Concetta Castilletti.

Il consiglio, per tutti, è di curare l’igiene lavando le mani e di evitare soprattutto il contatto di queste con mucose, naso e occhi. E’ anche opportuno avvertire il 118 in caso di febbre e difficoltà respiratorie senza recarsi al pronto soccorso per non diffondere l’ eventuale infezione.

E soprattutto, è necessario evitare la psicosi. Non dobbiamo considerare gli orientali come fossero untori (i collegamenti con la Cina sono stati sospesi da tempo in forma precauzionale), ne diffondere voci non verificate, come quelle che riportavano casi di contagio, inesistenti, nella Città Metropolitana. Se affronteremo il Coronavirus informandoci adeguatamente e senza cedere a paure ingiustificate, andrà tutto per il meglio.

Domenico Chianese

Responsabile Metropolitano Sanità – Giovani Democratici di Reggio Calabria

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