27enne calabrese diffonde un video su WhatsApp temendo un caso di coronavirus e si ritrova a casa la Digos

27enne calabrese diffonde un video su WhatsApp temendo un caso di coronavirus e si ritrova a casa la Digos

Pubblichiamo il comunicato inviatoci dalla Questura di Crotone, premettendo che a nostro giudizio diffondere un video a un gruppo privato di persone avanzando ipotesi sul coronavirus non costituisce affatto un reato.

Il paradosso è che invece coloro che attraverso i social insultano e diffamano non vengono perseguiti dalla giustizia nemmeno quando vengono denunciati.

Quel che è certo è che non bisogna creare inutili allarmismi e purtroppo molti di coloro che utilizzano i social non sono in grado di riconoscere le fonti attendibili da quelle non affidabili.

La Redazione di Ciavula

“Nella giornata di ieri, 06 marzo, personale della locale D.I.G.O.S., unitamente a personale della Sezione di Polizia Postale e dell’U.P.G. e S.P., ha individuato un soggetto di anni 27, il quale, nella giornata del 05 marzo, avrebbe diffuso un video attraverso l’applicazione di messaggistica istantanea Whatsapp, il cui contenuto riproduceva l’ingresso di un’ambulanza presso l’Ospedale San Giovanni di Dio di Crotone, scortata da due macchine della Polizia di Stato.

L’autore del video, nel riprendere la scena, commentava le immagini e ipotizzava durante la ripresa, la possibilità che si trattasse del primo caso di Coronavirus a Crotone, notizia assolutamente falsa ed infondata.

Subito dopo, il ragazzo inoltrava il filmato, girato dal balcone della propria abitazione adiacente al suddetto nosocomio, ad un gruppo privato di Whatsapp.

Nel giro di poche ore, il video diveniva virale ed aveva un’immediata diffusione tra la cittadinanza crotonese, creando un certo allarmismo.

La posizione del soggetto è ora al vaglio delle Autorità competenti”.

Questura di Crotone

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