Aiello: “Fa indignare l’ipocrisia di chi oggi ringrazia i medici ma fino a ieri li insultava”

Aiello: “Fa indignare l’ipocrisia di chi oggi ringrazia i medici ma fino a ieri li insultava”

di Pasquale Aiello

Ringraziamo i medici che sono i veri eroi del momento.

E’ questa la frase che in questo periodo di smarrimento e paura provocati dalla epidemia da coronavirus, campeggia sui profili social di tutti i cittadini compresi i politici. Tanta gente lo pensa realmente sempre e non solo in tempo di calamità sanitaria. Quello che fa indignare invece, è l’ipocrisia di chi oggi ringrazia ma fino a ieri non ci avrebbe pensato due volte a menare le mani, per qualsiasi motivo su un medico di guardia o addirittura violentarla nel caso fosse donna. Fa indignare l’intolleranza di chi li insulta se l’ambulanza arriva con qualche minuto di ritardo senza conoscerne il motivo. Fa indignare la supponenza boriosa dei ‘luminari illuminati’ dell’università di Google che li offendono rinfacciando loro di non capire niente. Fa indignare, infine la prepotenza di quelli che in preda a collera, scatenata da chissà quale deformazione mentale, distruggono un pronto soccorso senza considerare che è una struttura di cui tutti possono avere bisogno in qualunque momento, anche loro o i propri familiari.

Adesso che questi medici stanno combattendo una battaglia su un campo dove imperversa un morbo che sta terrorizzando tutti, li si ringraziano, li si innalza a eroi. Questa categoria di professionisti va apprezzata sempre, perché lavora in un comparto che riguarda la salute, la sa-lu-te. Opera in una sanità pubblica devastata, negli anni, da una politica iniqua e scellerata, che l’ha resa quella che appare sotto gli occhi di tutti, Scelte esecrabili che hanno impoverito un patrimonio strutturale lasciando senza attrezzature e macchinari interi reparti o addirittura chiudendoli e mortificando la dignità di medici e pazienti, e hanno bloccato l’assunzione di medici e infermieri, cavalcando la minaccia del debito pubblico, che poi aggravano con miliardi di spesa destinati a comprare gli F-35 dagli amici yankee.

Una politica miope che non valorizza le proprie risorse soprattutto in tema di ricerca tollerando precarietà e sfruttamento e lascia andare via le menti migliori. Nonostante tutto, loro i medici non hanno abdicato e non si sono sottratti al proprio dovere in questo momento di bisogno collettivo che, ora più che mai, si traduce in missione, dimostrando attaccamento al paese. Sono in prima linea a mani nude senza adeguate protezioni a lottare contro un nemico subdolo e poco conosciuto.

L’unico contributo serio che i cittadini possono dare per aiutarli è di rimanere a casa per allentare il contagio. Rispettare le disposizioni, significa avere rispetto per gli altri anzitutto per i più deboli, ma soprattutto per tutti coloro che una casa non ce l’hanno. Quando avremo superato questa sciagura, la speranza è che in Italia si cambi registro, e si decidano le giuste linee guida affinché un’altra eventuale catastrofe non trovi più il paese impreparato e si tracci il solco per ricostruire un tessuto economico, politico e sociale che metta al centro non più il profitto a tutti i costi, ma l’uomo con le sue esigenze, i suoi bisogni e le sue necessità per portare finalmente anche questo paese fra le civiltà più avanzate.

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