Per paura del contagio in Calabria ci sono persone che si lasciano morire a casa pur di non andare in ospedale

Per paura del contagio in Calabria ci sono persone che si lasciano morire a casa pur di non andare in ospedale

Nell’analizzare i dati sull’andamento covid degli ultimi 3 giorni possiamo evidenziare che sono stabili i ricoveri in rianimazione 7, stabile la curva dei decessi 76, in costante ed evidente aumento i guariti 160, in costante diminuzione il numero  dei sintomatici ricoverati in reparto 129 ed in costante aumento i positivi in quarantena domiciliare obbligatoria 688

Ieri 13 i nuovi positivi dei quali solo una parte sono collegati all’estensione del focolaio di Villa Torano il resto sono diffusi!

I nuovi casi di positivi derivano, quasi certamente, o da familiari di positivi in quarantena domiciliare oppure a contagi da soggetti in quarantena domiciliare che, costretti ad uscire per la spesa, infettano diffusamente qualcuno. 

Inseriamo un altro elemento a mio parere importante:
nei vari nosocomi che ospitano i sintomatici sono costretti a lavorare a regime ridotto, per poter rispettare le misure di sicurezza necessarie a garantire la massima sicurezza ai pazienti costretti ad usufruire degli altri servizi sanitari;
nonostante ciò i cittadini non si recano in ospedale perché hanno comunque paura di contrarre il contagio.

Alcuni si lasciano addirittura morire a casa, altri rimandano di effettuare le visite di controllo, altri rinunciano di effettuare terapie già programmate (pensiamo ai neoplastica, ai vascolare ecc…)!

Insomma al di fuori dei Covid la sanità si è fermata!

Giustamente un folto numero di sindaci, preoccupati , si sono rivolti a Conte per trovare una soluzione al problema!

Il premier Conte ha giustamente indicato come unica soluzione quella di alleggerire o togliere del tutto i pazienti dagli ospedali identificando o, addirittura costruendo una struttura dedicata ai covid, sia a quelli dedicati che ai positivi asintomatici che stanno in quarantena domiciliare!

È l’unica soluzione possibile che da tecnico ed esperto della materia anche io trovo unica ed ottimale.

Naturalmente, aggiungo, è fondamentale lasciare le  “tende” di triage per i pazienti Covid ed un efficiente servizio di trasferimento protetto per gli stessi pazienti

Due quindi le possibili soluzioni al fine di rendere fruibile il sistema sanitario da parte dei cittadini!

Di costruire una nuova struttura in Calabria è assolutamente improponibile, infatti anche se a chiacchiere è una possibile soluzione, la sua realizzazione è di fatto difficilissima, perché tra concertazione identificazione di dove costruire e scelta del progetto, i tempi sono lunghissimi, prevedo la posa della prima pietra alla prossima pandemia se non addirittura alla successiva ancora!

Rimane, quindi, una unica soluzione possibile : scegliere qualcosa di esistente, naturalmente per operare una scelta è necessario conoscere quello che ci serve, ed  avere competenze specifiche di tipo sanitario, è necessario  conoscere la realtà delle strutture esistenti in Calabria ed avere una idea della reale recettività delle strutture da prendere in considerazione, prevedendo costi di adattamenti alle necessità dei pazienti da assistere ed i costi del personale necessario all’assistenza; questo solo per citare alcune delle caratteristiche fondamentali per operare la scelta

Sulla base di questi criteri è facile identificare il dove allocare una struttura del genere : certamente Catanzaro!

Non perché Catanzaro sia la più brava o la più bella, ma perché Catanzaro è in una posizione centrale nell’ambito della regione! Ma non è la sola ragione c’è altro.

A Catanzaro esiste un ottimo ospedale non tanto di tipo strutturale o di dotazione strumentale, ma al Pugliese ci sono tantissime validissime professionalità (incominciamo ad inserire il concetto importante che delle risorse della sanità la più importante è la professionalità) , questo non lo dice solo il Prof Amantea, ne avrebbe titolo, ma lo dice la meritevole attività svolta, e non solo in questa fase di crisi Covid, ma anche per la pregevole e qualificata attività quotidianamente svolta

Nella stessa Catanzaro, in località Germaneto, c’è l’ unica scuola di medicina esistente in Calabrianell’ambito della Università Magna Grecia! Quindi non si può prescindere dalla scelta di una struttura Covid integrata non solo con lo storico e grande PUGLIESE, ma integrato con la giovane ma già grande, per consistenza e per presenze di professionalità nell’ambito dell’università Magna Grecia! Un sistema integrato Ospedale Università! Rappresenterebbe questo la realizzazione non cartomantica ma reale delle due realtà!

Sulla base di quanto detto la scelta può ricadere solo sul Materdomini, ex Villa Bianca.

La struttura ha infatti una recettività di oltre 300 posti letto divisi in due padiglioni funzionalmente separati con stanze di degenza dotate di tutti i confort, ma dotate soprattutto di ciò che serve per l’assistenza e la cura di questi pazienti .

Nella struttura è presente, e già predisposta alla funzione, una terapia intensiva con 7 posti letto, c’è una radiologia c’è una cucina ci sono ambienti di deposito e quant’altro

Poiché la struttura non è mai stata abbandonata necessita esclusivamente di interventi di verifica e di collaudo degli impianti e della verifica e collaudo di tutto il resto

Non ha bisogno di trasformazioni strutturali o ambientali o di quant’altro! Se si vuol tutto quello che si deve fare, richiede non più di 7- 10 giorni, se le idee sono chiare e se sa ha la volontà di realizzare il tutto!

Mi auguro che non si verifichino, nel frattempo atti vandalici o di sabotaggio che ritarderebbero delle operazioni di verifica e di collaudo.

A proposito di quest’ultimo aspetto mi sento garantito dall’attenzione dei NAS e dalla presenza di un attento Procuratore Gratteri

Non trascurabile il particolare che i costi sarebbero assolutamente contenuti.

Ho appreso dai giornali che esisterebbe una proposta diversa fatta, credo, dal signor Zuccatelli che riguarderebbe il padiglione C del Policlinico di Catanzaro! Da quanto ho appreso, sempre dai giornali, si tratta di una proposta alternativa che è stata buttata lì.

È una proposta, senza entrare nel merito, che non regge per due evidenti motivi : l’utilizzazione del padiglione C di fatto sarebbe in evidente contrasto con le motivazioni che hanno indotto i Sindaci a rivolgersi al premier e cioè la necessità di far ripartire la sanità normale e quindi con questo provvedimento di alleggerimento degli ospedali i cittadini non avranno più timore di recarsi in ospedale!

Voglio ricordare che al Policlinico esistono alcune unità di diagnosi e cura molto valide, né cito una per tutte: la Cardiologia interventistica, eccellenza del settore in campo nazionale e non solo, che sarebbe penalizzata, o meglio, sarebbero penalizzati i cittadini.

Ma ricordo che al Policlinico esiste l’unica scuola di Medicina della Calabria e una presenza del genere sarebbe dannosa non solo per la scuola di medicina ma per la attività didattica dell’intero Ateneo che deve assicurare la formazione di migliaia di studenti Calabresi determinando un danno irreparabile, sarebbe una sciagura, sarebbe un disastro!

Non entro neppure nel merito della assurda vicenda, conosco benissimo la struttura, l’ ho vista nascere conosco gli ambienti, tutti gli angoli tutti i percorsi, ci ho lavorato e vissuto sin dalla sua apertura, ma stiamo scherzando?

Con la salute dei cittadini non si scherza così come non si scherza con la formazione universitaria!

Bruno Amantea
Professore di Rianimazione

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