Rifiuti in Calabria, Aiello: “Siamo di fronte all’ennesimo scempio ambientale”

Rifiuti in Calabria, Aiello: “Siamo di fronte all’ennesimo scempio ambientale”

di Pasquale Aiello

Scavare buche per interrare rifiuti, la soluzione più facile per disfarsene. E il nostro amato pianeta terra si contorce dal dolore per il supplizio che subisce. Poi però qualche volta si difende e libera un virus per calmare i bollori dell’umano dissennato e darsi una tregua. L’idea di produrre meno rifiuti, di differenziarli in maggior numero e magari riciclarli e valorizzarli non è mai stata presa in considerazione, nonostante è risaputo che è l’unica via per ridurre contaminazione e ammorbamento e al tempo stesso togliere un affare dalle mani delle mafie che anche con esso si alimentano. Sta di fatto che dove messi in azione e realizzati con scienza e coscienza, il sistema della raccolta differenziata, la selezione dei rifiuti, il compostaggio e il riciclo funzionano e diventano sempre più sostenibili. La nuova giunta regionale in Calabria predispone decreti notturni col favore del buio, (la notte porta strani consigli…). L’ultima ordinanza di questa governatrice che pensa di essere una lady di ferro è della notte scorsa e riproduce una strategia per risolvere le emergenze che i calabresi, ormai, ben conoscono. Quella di nascondere la polvere sotto il tappeto. In pratica, per far fronte all’emergenza rifiuti che quaggiù si ripresenta ciclicamente, la ‘nostra’, con un provvedimento veloce più della luce, determina la riapertura e l’ampliamento delle discariche, anche alcune poste sotto sequestro dalle autorità e altre mai bonificate. In un territorio sfiancato e stanco, dove l’agricoltura viene regolarmente e fortemente compromessa da montagne di spazzatura e la salute pubblica costantemente minacciata da inquinamenti vari, con una politica che ignora i suggerimenti delle amministrazioni locali, le volontà delle popolazioni, le peculiarità dei territori e finanche gli interventi della magistratura, dimenticando le bacchettate e le ammende che in Calabria l’Unione Europea impone per le discariche non ancora bonificate, non si trova di meglio che… ancora discariche. Siamo di fronte all’ennesimo scempio ambientale. L’ArpaCal stessa ha riscontrato e confermato negli ultimi anni che, le discariche nella stragrande maggioranza dei casi, per la loro ubicazione e per i superamenti, quasi sempre, dei valori di legge, inquinano le falde acquifere, distruggono parchi e laghi procurando seri rischi alla salute e ingenti danni all’equilibrio biologico. Subito dopo l’insediamento, l’assessore all’ambiente Capitano Ultimo aveva immaginato o quantomeno raccontato come una favola, la Calabria come una grande riserva naturale, dove le scelte politiche sarebbero state indirizzate verso la sostenibilità e la salvaguardia dell’ambiente. E meno male, verrebbe da dire.

Sembrerebbe invece che, se l’indirizzo politico della nuova ‘equipe’ amministrativa della Calabria è, come i primi passi fanno pensare, quello di sempre che da trent’anni a questa parte tiene sotto scacco questa bellissima terra, con bugie, incompetenza, corruzione, strafottenza e qualche probabile indagine giudiziaria alla cittadella-Versailles che ormai è routine, bisognerà davvero attrezzarsi ancora di più, in vista della nuova crisi economica, poiché tra politiche scellerate messe in campo per sostenere il capitale, prevedibili rimpasti e, non è escluso, un plausibile stop anzitempo dell’avventura amministrativa, si avrà un bel da fare a queste latitudini per rimanere ancora a galla e non affondare nel grande mare delle sciagure e nefandezze.

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