Emergenza rifiuti a Placanica. Impossibile differenziare

Emergenza rifiuti a Placanica. Impossibile differenziare

Erano gli ultimi giorni del 2019 quando in piazza Tito Minniti si svolgeva la giornata dell’albero. L’obbiettivo era quello di sensibilizzare i più piccoli alla cura dell’ambiente, a incentivare in riciclo e a incrementare la raccolta differenziata. Prendendo la parola, il Sindaco chiedeva con forza ai giovanissimi placanichesi di fare la raccolta differenziata. Bene. Io, anche se non sono tra i più giovanissimi, la raccolta differenziata la faccio da sempre, ma mi piacerebbe anche poterla conferire negli appositi cassonetti, oltre che poter rispettare l’ambiente e la legge. Ma a Placanica tutto ciò non è possibile. I cittadini sono infatti costretti a scelte infelici. La prima è quella di tenere i “rifiuti” differenziati in casa attendendo chissà quanto prima di poterli conferire. L’altra è quella di mischiare tutto e gettarla nei cassonetti dell’indifferenza ormai stracolmi a causa del blocco delle discariche, aumentando così la quantità, in termini di peso, di rifiuti da conferire in discarica con un conseguente aumento di costi a carico del comune che si riflettono in più tasse per i cittadini (virtuosi e non).

Le norme in materia della gestione dei rifiuti si possono trovare all’interno del Decreto Legislativo del 3 aprile 2006 n. 152 alla parte quarta. Ma non voglio annoiarvi con questa burocrazia. Quindi cerco di sintetizzare. All’art 181 vengono elencati gli obiettivi che le amministrazioni devono conseguire e si legge: “entro il 2020, la preparazione per il riutilizzo e il riciclaggio dei rifiuti quali, come minimo, carta, metalli, plastica e vetro provenienti da nuclei domestici sarà aumentata complessivamente almeno al 50% in termini di peso. Ma può un comune, che non raccoglie i “rifiuti” differenziati, raggiungere tali obiettivi? E soprattutto, come possono, i cittadini, soddisfare la richiesta del Sindaco di svolgere la raccolta differenziata se poi non hanno modo di conferirla negli appositi cassonetti? È anche colpa nostra se l’impianto di Siderno è saturo e non riesce a smaltire la gran quantità di rifiuti indifferenziati prodotti. Sono molti i motivi per cui in una situazione emergenziale, come quella attuale, si dovrebbe favorire al massimo la raccolta differenziata. Primo su tutti è che il nostro comune è stato il primo all’interno dell’area metropolitana ad aver dichiarato lo stato di emergenza climatica e ambientale, ma non solo questo. Infatti, avere un piano per la raccolta differenziata vorrebbe dire ridurre la quantità di rifiuti da conferire in discarica e quindi meno tasse per i placanichesi. Anche se avrebbe dovuto farlo l’amministrazione in quanto, lo stesso decreto che ho citato prima dice che sono i comuni a dover incentivare le pratiche di compostaggio di rifiuti organici effettuate sul luogo stesso del di produzione, come l’autocompostaggio e il compostaggio di comunità”; quello che nel mio piccolo posso fare è chiedere a ognuno di voi di acquistare una compostiera o, per chi ne ha la possibilità, di realizzare una fossa biologica in cui smaltire i rifiuti organici.

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