Messa diffusa con l’altoparlante, una pratica non consentita

Messa diffusa con l’altoparlante, una pratica non consentita

Notizia tratta da: uaar

Molti parroci, con la scusa del coronavirus, hanno pensato bene di diffondere ancora di più le messe con gli altoparlanti. Una pratica non consentita, come qualsiasi forma di inquinamento acustico senza i dovuti permessi, e nemmeno giustificata dalla presunta volontà di essere “vicini” ai fedeli, i quali hanno un’ampia scelta tra radio, tv e internet per sentire la messa comodamente da casa e con i quali i parroci possono concordare modalità alternative.

A Paese (TV), nella frazione di Postomia, un cittadino ha scritto alla diocesi per chiedere di non essere disturbato da messe non richieste. La diocesi ha provveduto a limitare l’intemperanza del parroco per rientrare nelle disposizioni di legge.

A parte il prevedibile malanimo del prete, sfogato nel giornalino parrocchiale, è sconfortante invece la scarsa consapevolezza civica della “gente” sul fatto che tutti debbano essere costretti a sorbirsi un rito religioso perché a loro non darebbe fastidio (almeno, questo è quanto viene dichiarato di fronte a una telecamera) con punte persino di intolleranza.

Solidarietà al cittadino che ha chiesto nient’altro che il rispetto del buon senso civico e dei propri diritti.

Come fare: https://www.uaar.it/laicita/campane/

Photo by Josh Applegate on Unsplash

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