Riflessioni di Cecè Chiera sulle criticità della raccolta differenziata e delle bollette dell’acqua nelle frazioni di Caulonia

Riflessioni di Cecè Chiera sulle criticità della raccolta differenziata e delle bollette dell’acqua nelle frazioni di Caulonia

di Cecè Chiera

Oggi, da cittadino affezionato alla propria frazione di origine, Ursini, mi sento in dovere di esporre alcuni problemi che stanno affliggendo la nostra zona e non solo.

Il primo riguarda la raccolta differenziata, il cui arrivo avevo accolto con entusiasmo, visto che giungeva con ritardo rispetto altre frazioni del circondario, tuttavia mi sono dovuto ricredere velocemente in quanto i problemi collaterali a questo “ servizio” appaiono più come quelli di un “ disservizio”, peggiore della
raccolta rifiuti precedente. Infatti verrà sospeso il ritiro della normale spazzatura ed i contenitori più vicini al paese saranno collocati ad una distanza considerevole dal centro abitato, circa 2km, più precisamente nella zona denominata “Vallone Percia”. Una periferia davvero sfortunata, visto che ingiustamente dovrà subire il fastidio di accogliere la spazzatura dell’intero circondario. Il Disagio risulta notevole considerando che la maggior parte dei residenti ad Ursini sono persone anziane e quindi con difficoltà evidenti a spostarsi . Ad aggiungere costernazione, è anche la consapevolezza che tale servizio viene profumatamente pagato da parte dei privati cittadini con una percentuale abbastanza elevata e che si aspettano di conseguenza , che la loro carta, il loro vetro e la loro plastica vengano regolarmente prelevati dall’apposito servizio comunale. si spera che nell’immediato futuro si provveda a facilitare lo smaltimento rifiuti nella frazione di Ursini portando altri contenitori nel centro del paese e nelle immediate vicinanze. In maniera propositiva mi permetto di suggerire anche una possibile soluzione, infatti una volta posizionati i contenitori in Ursini , basterebbe che la ditta preposta al ritiro salisse da Vallone Percia, per poi passare da Ursini , Campoli e infine scendere da Calatria e San Nicola. Tale suggerimento è dato dalla volontà di non essere solo critici verso il problema, ma trovare in maniera collaborativa e pratica una soluzione accettabile per tutti gli abitanti delle frazioni.

Il secondo problema , reso ancora piu gravoso dalla crisi portata dal Covid – 19, è quello delle bollette

dell’acqua relativo agli anni precedenti, ma inviate da una società per l’anno in corso, con il benestare del Comune. Mi ritengo un cittadino rispettoso e naturalmente penso che le tasse vadano pagate, ma ad ogni dovere spetta un diritto, ed in questo caso che i servizi sull’acqua siano garantiti e fruibili, ( specialmente considerando le innumerevoli volte in cui manca totalmente l’acqua ad Ursini e passano giorni prima di
poterne usufruire di nuovo) . I cittadini si ritrovano con delle bollette di “ migliaia” di euro , che a volte non corrispondono neanche al numero di matricola del proprio contatore, in più la relativa lettura, che riguarda decenni di consumo, non è mai stata adeguatamente effettuata dal settore preposto. Non solo manca un adeguato censimento e monitoraggio dei contatori, ma dove sussistono discrepanze evidenti sui consumi non si ritiene necessario comunicare con le famiglie e suggerire magari di sistemare un contatore guasto e altre operazioni utili. È divertente quanto ironico pensare che lo stesso comune che ha avuto la sensibilità di offrire Voucher per l’acquisto di beni di prima necessità durante la pandemia alle famiglie in difficoltà, ora pretenda il pagamento di bollette dell’acqua esorbitanti, anche di 4000 euro.

Concludo dicendo, che a noi poveri cittadini non resta altro che la disobbedienza fiscale e il ricorso alla commissione tributaria , oltre che la speranza,( ritengo vana) di non vederci chiedere in futuro altri inutili voti politici con la pretesa di fare il nostro bene ed interesse.

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