Omicidio Willy, Aiello: “I presunti assassini di Colleferro come i quaquaraquà di Sciascia”

Omicidio Willy, Aiello: “I presunti assassini di Colleferro come i quaquaraquà di Sciascia”

di Pasquale Aiello

I ripugnanti presunti assassini di Colleferro, nella vicenda che li vede protagonisti ma solo nel male, non potranno mai capire che il solo gigante è Willy. Loro sono solo nullità. Loro con le teste vuote e tanta povertà mentale. Loro impastati con un mostruoso imbarbarimento intellettivo, magari picchiatori fascisti col culto del ‘machismo’ di mussoliniana memoria, che quasi sicuramente non hanno mai letto un libro in tutta la propria triste vita, appartengono a quella categoria di esseri ‘morenti’ che, solo fisicamente, si sentono forti con i deboli, ma poi evaporano implorando pietà, proprio come i quaquaraquà di Sciascia, quando si trovano davanti uno più forte.

Meno male che la pandemia avrebbe dovuto renderci migliori… Tuttavia, in fondo, anche loro sono il frutto delle campagne di intolleranza e ostilità che in Italia, con precisi disegni politici, si scatenano quotidianamente.

Si, il vero gigante è Willy con la sua umiltà, intelligenza, solidarietà, mentre loro sono solo ‘teste d’aglio’ violenti, con muscoli e tatuaggi in brutta vista buoni solo per i social deviati. Willy è la meglio gioventù, quella che sa interpretare i veri valori culturali e sociali, il rispetto e la solidarietà verso il prossimo. Le arti marziali, poi, che soltanto chi le ha praticate per amore verso lo sport sa cosa sono, come tutti gli sport di lotta insegnano il rispetto per gli avversari e l’importanza che questo venga praticato alla pari solamente all’interno del ring. Probabilmente quegli sbruffoni travestiti da violenti criminali non hanno abbracciato questo sport per passione, in quanto tale, ma solo per imparare a fare i gradassi, i prepotenti e incutere paura a chi non ha mezzi per difendersi. Sono loro i veri ‘vuoti a perdere’, quasi sempre accompagnati da sostenitori anch’essi razzisti e coglioni, di città e quartieri che nessuno, soprattutto la politica ha mai tentato a far crescere socialmente, culturalmente e politicamente lasciandoli in mano a questa gentaglia e dove di conseguenza prevale la violenza e la sopraffazione. Willy, invece, è l’unico autentico colosso di umanità in tutta questa vicenda. Grave perdita, con la sua morte, per l’intera società civile. Avrebbe potuto insegnare tanto. Restiamo umani.

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