Comitato Regionale FIJLKAM: rettifica di Gerardo Gemelli

Comitato Regionale FIJLKAM: rettifica di Gerardo Gemelli

lo sottoscritto Gerardo Gemelli, già Presidente del Comitato Regionale Calabria FIJLKAM, ho appreso con sconcerto che il 2 ottobre u.s. la testata giornalistica online “Ciavula.it” ha pubblicato l’articolo dal titolo “Si dimette il Presidente del Comitato Regionale FIJLKAM Gerardo Gemelli“.
Tale articolo, a firma della sedicente Filomena Morturano, è gravemente lesivo della mia dignità, e di quella della sig.ra Francesca Bilardi e Vincenzo Failla, già componenti del Consiglio Regionale FIILKAM, poiché ci
viene attribuita la commissione di illeciti che, in realtà non sono mai stati da noi perpetrati.

Corrisponde al vero che il sig. Antonio Laganà ha denunciato il sottoscritto, la sig.ra Bilardi ed il sig. Failla, alla Procura Federale FIJLKAM, così come corrisponde a verità che io, fortemente indignato per le ignobili accuse mossemi da uno dei componenti lo stesso Consiglio Regionale, ho inteso rassegnare le dimissioni dalla carica che rivesto da ben due quadrienni olimpici.

E’ inoltre altrettanto vero che, a seguito di tali dimissioni, la Federazione ha nominato un Commissario Straordinario (nella persona del sig. Vincenzo Failla) cui è stato affidato il compito di gestire l’ordinaria amministrazione fino all’espletamento della prossima Assemblea Elettiva della Regione.

Ciò che invece non corrisponde al vero, è che rappresenta l’elemento cruciale di tutta la vicenda, è la circostanza secondo la quale il Procuratore Federale si sarebbe ritenuto non competente per avviare un procedimento.

In realtà, come risulta inequivocabilmente dalla nota a firma del Presidente Federale Dott. Domenico Falcone, con la quale si comunica la nomina del sig. Failla quale Commissario Straordinario, “la Procura Federale, espletate le opportune verifiche presso gli Uffici Federali, non ha ravvisato elementi per cui possa procedere all’apertura di una posizione disciplinare nei confronti del Consiglio del CR Calabria”.
In sostanza, dopo aver vagliato nel merito la denuncia proposta dal sig. Laganà, ha ritenuto infondate le accuse da quest’ultimo mosse e, pertanto, ha concluso il relativo procedimento con la più classica delle
archiviazioni.

Questi sono i fatti: quelli veri, documentati, e comunque facilmente riscontrabili da chi ha cuore l’accertamento della verità. L’organo cui istituzionalmente è affidata la responsabilità di esercitare l’azione
disciplinare ha deciso di archiviare perché ha ritenuto non sussistere gli illeciti denunciati.

Con la presente, pertanto, stigmatizzo fortemente la scelta di pubblicare un articolo proveniente da una fonte anonima, nel quale sono riportati fatti contrari a verità e fortemente lesivi della dignità dello scrivente e delle altre persone ingiustamente accusate di aver commesso illeciti. Da un organo di
informazione autorevole ed indipendente è lecito aspettarsi che le notizie, soprattutto quelle idonee a screditare l’operato delle persone e a lederne la reputazione, vengano prima sottoposte ad un vaglio scrupoloso allo scopo di verificarne l’attendibilità.

Il danno di immagine che ne deriva è molto grave. Si segnala, tra I’altro, che l’articolo in questione è già stato condiviso sui social suscitando commenti poco lusinghieri.
Il dato ineludibile è che avete agevolato la condotta di chi, in forma anonima per non incorrere nelle conseguenti sanzioni penali, ha posto in essere una condotta indubbiamente diffamatoria.

Per quanto sopra esposto, sono a chiedere l’immediata rimozione dell’articolo in questione, nonché la pubblicazione della presente nota, o di altra nota rettificativa da Voi redatta nella quale si ricostruisca la verità dei fatti per come ci si è offerti di documentare.
Con espressa riserva di adire le vie legali, sia in sede penale che civile, per la più ampia tutela dei diritti delle
persone coinvolte.

Gerardo Gemelli

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