Spirlì: “Neg*o e fro*io parole che userò finche campo”. Il razzismo e l’omofobia del vicepresidente leghista della regione Calabria

Spirlì: “Neg*o e fro*io parole che userò finche campo”. Il razzismo e l’omofobia del vicepresidente leghista della regione Calabria

“Non ci vogliono far più dire neg*o. Io userò le parole neg*o e fro*io finché campo”.Quelle che leggete sono le dichiarazioni, incredibili, del vicepresidente calabrese della Lega Nino Spirlì. Parole che lasciano noi senza parole. E senza parole hanno lasciato, talvolta per sempre, chi ne è stato vittima.Perché ci sono ragazzi che il peso dell’omofobia, il peso delle parole, non lo hanno retto.

Ci sono ragazzi che, dopo esseri stati chiamati “fro*io” per l’ennesima volta, hanno deciso di farla finita, talvolta buttandosi sotto un treno, talvolta impiccandosi, talvolta lanciandosi dal terrazzo di casa. E lo stesso vale per chi, ancora oggi, a causa di individui come il vicepresidente calabrese della Lega Nino Spirlì, deve vivere persino la propria pelle come un marchio di infamia.

“Era una boutade”, “era solo ironia”, “era solo una battuta”, quante volte l’abbiamo sentita? Quante volte chi l’odio lo ha professato si è nascosto dietro queste parole?Tutto questo non è più tollerabile. Non è più tollerabile per tutti quei ragazzi che le conseguenze dell’odio le vivono nella propria quotidianità, sulla propria pelle e nel proprio animo.

Non solo chiediamo che Nino Spirlì si dimetta da vicepresidente della giunta regionale calabrese. Chiediamo che sia il segretario della Lega Matteo Salvini a dimissionarlo e a prenderne le distanze: il silenzio è complice.

Alessandro Zan – Partito Democratico

Membro della Camera dei Deputati italiana

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