Fuda: “Più che ribellarci per una zona rossa, dovremmo ribellarci per rivendicare una sanità uguale per tutti”

Fuda: “Più che ribellarci per una zona rossa, dovremmo ribellarci per rivendicare una sanità uguale per tutti”

La “questione” della sanità calabrese è stata affrontata in questi anni prevalentemente come “questione criminale”. Probabilmente lo è stata e in parte lo è ancora, ma dall’altra parte il malessere della sanità calabrese deriva anche da altre “questioni”: organizzazione, innovazione, investimenti, rapidità nelle scelte strategiche, responsabilità mai assunte sino in fondo, ecc.
Forse il Generale dei Carabinieri in pensione poteva andare bene per quella parte di sanità che è “questione criminale”, ma per tutto il resto avevamo, e abbiamo, bisogno di giovani medici e giovani manager con capacità, entusiasmo e voglia di fare le cose per bene. Gli stessi che questo sistema malato ha sbattuto fuori da questa terra, e che contribuiscono a rendere più efficienti i sistemi sanitari in molte altre parti dell’Italia e del mondo. Ci serve un approccio nuovo, di grande apertura, che non si impicchi solamente alla retorica della “calabresità”: abbiamo bisogno che il nostro sistema sanitario sia sano e forte, capace da un lato di trattenere e valorizzare i professionisti calabresi meritevoli e dall’altro di attrarre professionisti da altri territori, cosa che finora non è stato mai in grado di fare.

Abbiamo visto che la sanità in mano alle Regioni “istituzionalizza” le differenze e non va bene.
Più che ribellarci per la Zona Rossa, oggi dovremmo ribellarci per rivendicare una sanità nazionale uguale per tutti e per chiedere un intervento dello Stato sul debito dei 160 milioni di euro che ha la sanità calabrese e che ci toglie il respiro.
La Calabria ha bisogno di una sanità pubblica e universale con un rapporto chiaro e limpido con la sanità privata.

VIA COTTICELLI E AVANTI CON UNA NUOVA POLITICA DEL BENE COMUNE.

Salvatore Fuda – Sindaco di Gioiosa Ionica

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