LocRinasce rivendica di avere proposto a marzo l’utilizzo degli uffici dell’ospedale di Locri come reparto Covid

LocRinasce rivendica di avere proposto a marzo l’utilizzo degli uffici dell’ospedale di Locri come reparto Covid

Correva il 26 marzo 2020 quando il Movimento politico per la città di Locri LocRinasce con un articolata nota stampa indirizzata in primis al sindaco Giovanni Calabrese, nonché al Comitato dei Sindaci della Locride, sempre nell’ottica di dare un contributo alla risoluzione dei problemi, formulava la seguente proposta “Per quanto riguarda la struttura, nell’Ospedale di Locri c’è un intero padiglione di tre piani, dotato di ingresso autonomo ed ampio parcheggio antistante, progettato e costruito per ospitare unità operative di degenza ma, da sempre, impropriamente utilizzato per uffici dell’area amministrativa. Le stanze sono dotate degli impianti di erogazione dei gas medicali ed hanno anche i bagni al proprio interno. Questi spazi, dopo il trasferimento di gran parte degli uffici amministrativi nella sede centrale di Reggio Calabria, sono poco utilizzati e, ristrutturati in brevissimo tempo, potrebbero servire adeguatamente allo scopo, creando così un presidio tale da operare in condizioni di massima sicurezza e senza per questo essere sostanzialmente smantellato col rischio di un futuro assai incerto post crisi Covid. Questa è una delle possibili soluzioni che – come Movimento politico LocRinasce ci permettiamo di avanzare, in uno alle altre proposte sul tavolo pensate dal comitato dei sindaci, consapevoli che non è certamente possibile accettare che l’Ospedale di Locri, approfittando dell’emergenza Covid-19, venga semplicemente riconvertito ed ulteriormente smantellato”.

Analoga proposta, peraltro, veniva formulata a marzo anche dai consiglieri del gruppo consiliare di minoranza, “Scelgo Locri”, attraverso la produzione in consiglio di un analitico documento che evidenziava, come possibile soluzione per la cura dei pazienti affetti da Covid, l’utilizzo del suddetto padiglione.

La citate proposte, che (è bene ribadirlo) individuavano nell’area degli ex uffici amministrativi dell’Ospedale di Locri quella da allestire come reparti Covid-19, non venivano in alcun modo prese in esame; anzi in pari data il Sindaco di Locri con un messaggio diffuso via Facebook dichiarava perentoriamente “..I reparti Covid non si possono fare nelle strutture ospedaliere Spoke….la Locride, territorio di persone sagge e responsabili, rimane disponibile a individuare una soluzione, per un Centro Covid 19, in una struttura del territorio, distinta e distante dall’Ospedale della Locride”.

Stupisce, quindi, la posizione assunta dal primo cittadino che oggi (22.11.2020) si dichiara favorevole rispetto ad un’identica soluzione prospettata già otto mesi addietro e mai esaminata, probabilmente perché formulata da un movimento da lui distante politicamente.

In tale stato di fatto, il rammarico è soprattutto per il tempo perduto e di cui, ancora una volta, paga il prezzo più caro il martoriato popolo della Locride che, anche per miopia politica, avrebbe potuto godere già da tempo di strutture idonee per la cura e l’assistenza richieste nei casi di gravi infezioni da Sars-Cov 2.

Stessa considerazione merita la notizia sull’attivazione del servizio notturno dell’elisoccorso, annunciata in pompa magna dal Sindaco qualche giorno fa in un articolato post in cui evidenziava, tra l’altro, come nessuno avesse mai chiarito il perché del disservizio da ricercarsi nella mancata attivazione di una convezione per la reperibilità del personale antincendio in tale fascia oraria.

Anche in questo caso spiace constatare che il primo cittadino non abbia assolutamente considerato i contributi e le soluzioni offerte dal gruppo di minoranza dello scorso Consiglio Comunale “Impegno e Trasparenza” che, in passato, si è occupato della vicenda con grande dedizione.

Più precisamente nel giorno di Natale dell’anno 2015 la Consigliera Comunale, dott.ssa Nadia Cautela, in un lungo e completo comunicato stampa, indirizzato all’Amministrazione comunale, analizzava nel dettaglio la vicenda anticipando le motivazioni poste a base del disservizio ed invitando la Regione, il Comune o altri Enti di farsi carico della modica spesa necessaria per dare ai cittadini un servizio fondamentale per la salute.

Al solito, il prezzo più alto della miopia politica finisce con l’essere pagato dai cittadini della Locride che avrebbero potuto usufruire già da tempo del servizio di elisoccorso notturno.

Magra è la consolazione che le ultime decisioni assunte ricalchino le proposte avanzate da soggetti politici alternativi all’Amministrazione Comunale di Locri che, nel rispetto dei ruoli, hanno sempre assunto posizioni responsabili facendosi portavoce di una opposizione costruttiva, molto diversa da quella interpretata dal Sindaco a parti invertite.

La speranza, è che come si cambia idea sulle cose, si rinnovi anche il modo di fare politica esaminando le proposte e i contributi offerti nell’interesse della comunità, anche se provenienti da esponenti politici tra loro distanti.

Il Movimento politico LocRinasce

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