L’USB convocata in prefettura per esaminare l’emergenza dei braccianti nella Piana di Gioia Tauro

L’USB convocata in prefettura per esaminare l’emergenza dei braccianti nella Piana di Gioia Tauro

L’ennesimo incidente in pochi giorni ha reso molto teso il clima nella Piana di Gioia Tauro e l’esasperazione dei braccianti è ormai a un punto di non ritorno. Per evitare che la situazione degeneri è necessario che le istituzioni assumano adesso le misure atte a produrre nel minor tempo possibile i primi tangibili segnali di cambiamento. Chi non agisce ora andrà ritenuto responsabile di possibili degenerazioni dell’esplosiva situazione che italiani e stranieri vivono nel territorio della Piana.

Convocata questa mattina dalla Prefettura di Reggio Calabria per un incontro urgente, USB – che ha già sollecitato un incontro presso il Ministero del Lavoro, dal momento che i nodi strutturali della questione ruotano attorno ai diritti negati ai lavoratori – ha ribadito che l’attuale stato di cose è conseguenza di anni di inoperosità da parte di chi avrebbe dovuto agire e invece non ha apportato trasformazioni strutturali e radicali di cui, oltre i braccianti, avrebbero beneficiato l’economia e lo sviluppo del territorio tutto.

Da tempo sosteniamo l’urgenza di investire nel trasporto pubblico locale e nell’illuminazione dell’area CORAP, in modo che chi si reca al lavoro non rischi quotidianamente la vita percorrendo le strade che circondano uno tra i maggiori porti del Mediterraneo; lo snellimento delle pratiche di rinnovo dei documenti, che inchiodano a un’attesa senza tutele centinaia di migranti – provvedimento, questo, fondamentale per evitare lavoro nero, vulnerabilità e sfruttamento; interventi decisi per rimuovere la piaga delle giornate di lavoro non registrate, che impediscono ai braccianti di accedere a istituti sociali come disoccupazione o malattia.

I nodi vengono sempre al pettine e la tensione che si respira nelle cittadine e nelle campagne della Piana è il risultato di una lunga e colpevole “gestione dell’immigrazione” che ha visto coinvolti istituzioni, classe politica e anche alcune organizzazioni sindacali.

Per USB, fare sindacato significa sostenere sempre i diritti di lavoratrici e lavoratori, anche al costo di non riscuotere la simpatia del ‘palazzo’ per poi autocelebrarsi sulla stampa. Nelle prossime ore proseguiremo a interfacciarci con istituzioni e braccianti, continuando a rivendicare le nostre ragioni per i diritti, il lavoro, la dignità degli esseri umani.

Reggio Calabria, 07 gennaio 2021

USB Braccianti

USB Reggio Calabria

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