Si dimette il sindaco di Polistena Marco Policaro

Si dimette il sindaco di Polistena Marco Policaro

Cari cittadini, la recentissima operazione Faust ha colpito le cosche di ndrangheta della Piana e tra esse quella dei Longo di Polistena. Dai dettagli dell’operazione emerge un quadro desolante di vicende criminali e di sopraffazione mafiosa anche nella nostra città che già aveva avuto modo di essere scoperchiato nelle operazioni “Scacco Matto” e più recentemente in “Libera Fortezza”. Ho da subito espresso sostegno all’azione della magistratura e delle forze dell’ordine, ringraziando il dott. Bombardieri e il dott. Paci per aver aperto un altro squarcio sugli interessi e il condizionamento della ndrangheta che a Polistena ancora cerca di corrompere e intimidire persone e imprenditori non disponibili a farsi sottomettere. In questi giorni, nonostante avessi parlato per primo, sono stato accusato di rimanere in silenzio, nel mentre soffrivo per vicende che hanno coinvolto mio suocero, dal quale prendo le distanze, che da incensurato minimamente avrei potuto pensare di ritrovarmi dentro un’operazione del genere. Peggio ancora mi sono sentito quando dopo qualche giorno ho appreso che lo stesso avrebbe nel corso di una intercettazione tirato in ballo il sottoscritto, dicendo una idiozia sul mio conto, che respingo fortemente. Mai uno come me si sarebbe prestato a pagare le tasse né ai Longo, né a nessun altro.

Sento di dovere esprimere il ringraziamento per il sostegno e l’affetto che in questi giorni difficili centinaia di cittadini, persone libere, associazioni, forze dell’ordine, espressioni della Chiesa mi hanno voluto rivolgere anche attraverso messaggi piccoli di solidarietà e gesti simbolici che ricorderò per sempre.Il mio cammino si ferma qui. E non perché abbia qualcosa da nascondere. Ma perché i valori di appartenenza e di onestà che mi ha trasmesso la mia famiglia e i principi politici nei quali ho sempre creduto, mi impongono una riflessione che va oltre l’unanime giudizio popolare di mia assoluta estraneità ai fatti ed alle persone riportate nell’ordinanza. Tutti ne siamo convinti. Il popolo di Polistena sa che è così. Ed infatti è così. Ma non posso minimamente pensare che per un’inchiesta che seppure non mi riguardi personalmente possano esserci conseguenze future per tutta la comunità di Polistena che non mi lasciano sereno e non mi consentono di poter lavorare con tranquillità nel ruolo che democraticamente mi è stato assegnato dai cittadini. Non sono un mafioso, mi ritengo una persona per bene, non ho mai avuto rapporti o frequentazioni equivoche o ambigue. Ho sempre operato nel mio lungo percorso politico nella chiarezza, nella trasparenza, nella legalità. Prima di consegnare al protocollo generale dell’ente le mie dimissioni ho ritenuto di dover compiere un atto deliberativo di indirizzo importante: la costituzione di parte civile nelle due operazioni Libera Fortezza e Faust nominando un legale a sostegno del lavoro della DDA e delle forze dell’ordine. Questo per sgombrare il campo da qualunque sospetto. Sono tranquillo da questo punto di vista perché non ho fatto nulla e sono una persona pulita che ha sempre contrastato la ndrangheta, figuriamoci se mi sarei potuto prestare a pagare le tasse ai clan. Purtroppo non meritavo tutto questo fango mediatico che mi sono ritrovato addosso senza alcuna possibilità di difendermi. Certa stampa ha infatti amplificato una “notizia” come una bomba occupandosi più di Polistena che dell’arresto di politici di altri territori con accertate compromissioni verso i quali molti personaggi delle istituzioni hanno speso parole di solidarietà mentre non hanno fatto la stessa cosa per il sottoscritto – ripeto- nemmeno indagato. Tutte le smentite che pure il gruppo consiliare di maggioranza ha documentato sono passate ingiustamente in secondo piano. In Tribunale esiste il diritto di difesa degli imputati in nome di un principio costituzionale che vede nella presunzione di innocenza un cardine importante della nostra Costituzione. La libertà di stampa è altro pilastro costituzionale importantissimo ma serve chiarezza sulle modalità di finanziamento dell’editoria in genere perché spesso il potente di turno che sponsorizza di più ottiene più spazio e più notizie altisonanti.

Sono stato processato senza neanche essere indagato. Sono stato colpito anche da qualche elemento estraneo a Polistena che per mere convenienze politiche e personali ha da tempo deciso di gettare nell’immondizia la storia di questa città secondo il principio egoistico “muore sansone con tutti i filistei”. Non si è mai posto il problema che certe campagne, esasperate, ricattatorie e minacciose, di odio personale si sarebbero riversate sulla comunità di Polistena danneggiando un popolo onesto e laborioso che ha sempre, ci tengo a ribadirlo, SEMPRE, tenuto lontano le mafie dalle istituzioni. Ho anche assistito alla disonestà di altre forze politiche che pur di cogliere l’attimo hanno parlato di “aiutini” o altre amenità. Li sfido pubblicamente a fare nomi e cognomi se hanno prove e coraggio. Anche 15 anni fa ho fatto la scelta giusta schierandomi in politica tesserandomi con i Comunisti Italiani. Tutti sapevano la mia provenienza e le mie origini umili. Ho fatto quella scelta per due grandi persone, Michele Tripodi e Mommo Tripodi che mi hanno sempre trasmesso i loro valori politici e umani apprezzandomi e incoraggiandomi ad andare avanti. In una democrazia seria che funziona non possono essere minimamente tollerate operazioni di sciacallaggio contro la mia persona ed il mio gruppo politico che tuttavia non mi hanno condizionato sull’opportunità di lasciare il mio incarico. Il posto degli sciacalli sempre pronti a bussare dietro le porte, millantando a destra e a sinistra, non è la politica nella quale crediamo, non sono le istituzioni che ci onoriamo di rappresentare. Ringrazio tutti i dipendenti comunali, che mi hanno accompagnato in questi mesi con professionalità e serietà, ringrazio tutti i consiglieri e gli Assessori del gruppo “Difendiamo Polistena”, per la loro vicinanza ed il loro sostegno totale, ed infine ringrazio il già Sindaco Michele Tripodi persona speciale su cui non c’è bisogno di spendere parole perché solo gli ipocriti non riconoscono quello che è ed è sempre stato per Polistena soprattutto nella lotta alla ndrangheta. Ringrazio le forze dell’ordine il Comandante della Stazione dei Carabinieri ed il Dirigente del Commissariato di Polizia di Polistena sempre sensibili e pronti a tutelare la sicurezza dei cittadini, e infine ho voluto lasciare per ultimo, proprio per dare particolare considerazione istituzionale, S.E. il Prefetto di Reggio Calabria Dott. Mariani col quale ho avuto modo di confrontarmi e che mi ha subito detto che l’Amministrazione non è coinvolta in questa inchiesta.Lo ringrazio perché prima di ritornare pubblicamente sulle vicende note ho atteso anche di incontrarmi con lui comunicandogli il mio disagio personale e istituzionale. Mi ha ascoltato e compreso. Grazie Signor Prefetto. In questi pochi mesi di Sindaco ho imparato tanto e questa sarà una esperienza della mia vita che difficilmente dimenticherò per tanti motivi. Ringrazio tutti per la fiducia che avete riposto in me. Spero che mi comprenderete in questa scelta difficile, ma giusta e ponderata. Un forte abbraccio a tutti

Marco Policaro

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