Domenico Albanese scrive a Reazione cauloniese: “I reazionari sanno bene che il problema che ha riguardato l’INPS di Caulonia non è politico”

Domenico Albanese scrive a Reazione cauloniese: “I reazionari sanno bene che il problema che ha riguardato l’INPS di Caulonia non è politico”

Ho da poco letto quanto postato dagli amici di ReAzione cauloniese e sento il dovere, da cittadino, di esprimere ciò che penso.

La nota stampa risulta pervasa dalla forte preoccupazione dovuta all’imminente chiusura (appurata non si sa come) sia dell’Ufficio sanitario che della sede INPS di Caulonia, a loro dire “importanti punti di riferimento amministrativo, economico e sociale che attraggono a Caulonia tante persone”.

Tale circostanza rappresenterebbe quindi “un’intollerabile ulteriore svuotamento del paese che starebbe continuando a perdere quella centralità che in passato ha avuto”.

Reazione Cauloniese invoca quindi un consiglio comunale nel quale approvare una “mozione unitaria di opposizione alla chiusura dei presidi locali, da inoltrare agli organi competenti”.

L’articolo si chiude con l’auspicio che l’amministrazione comunale tuteli il paese nelle sedi più opportune.

Intanto, una prima considerazione.

Un tema così serio, per il quale si arriva addirittura a invocare un consiglio comunale, imporrebbe di rendere pubbliche le fonti da cui si sarebbe appurato che tali uffici sarebbero prossimi alla chiusura, altrimenti ogni discorso sul punto si ridurrebbe ad un pourparler, buono solo a ingenerare sospetti di pretestuosità del tema che si vorrebbe trattare.

E il paese non ne ha bisogno.

Conoscere le fonti degli spifferi, se fosse vero quanto paventato, aiuterebbe infatti a comprendere le ragioni che avrebbero mosso i vertici dell’INPS ad adottare un provvedimento di chiusura dell’ufficio.

Sono certo che le ragioni di tale uscita non risiedono in desideri reconditi, che al momento non saprei neppure identificare, ma i “reazionari” sanno bene che il problema che ha attinto la sede INPS di Caulonia non ha nulla a che vedere con la politica, men che meno con l’azione amministrativa del Comune di Caulonia, ragion per cui invocare un consiglio comunale nel quale discutere di tale problematica potrebbe apparire agli occhi dei più smaliziati come un tentativo di sottolineare altro e di individuare il responsabile dell’eventuale trasferimento dell’ufficio nell’attuale Amministrazione comunale, alla quale si chiederebbe, pretestuosamente, di lottare per evitare la chiusura di uffici, ad oggi, in alta mente reposta.

Farlo, poi, assecondando una supposta preoccupazione per le sorti di un ufficio che si ha a cuore, suona stonato specie laddove si consideri che nessuno (io

per primo) ha mai individuato (nostra culpa) nell’ufficio INPS di Caulonia un volano di sviluppo del paese.

Taccio sul discorso relativo all’Ufficio sanitario, per il quale da mesi si discute della chiusura, quanto meno dal pensionamento di un dipendente addetto allo sportello, per il quale sarebbe forse opportuno interrogare il Commissario alla Sanità calabrese.

Agli amici di ReAzione, per i quali rimane intatta la mia stima mi sento di dire che una forza politica prima di puntare il dito deve parlare ai cittadini con proposte funzionali alla crescita del paese ed all’innalzamento del livello del confronto politico che sempre deve rimanere nell’alveo del rispetto degli avversari.

Infine, una rassicurazione tranquillizzante: evitare la chiusura dell’ufficio INPS (se ciò fosse un’eventualità seria) penso sia desiderio di tutti (immagino anche dell’amministrazione).

Domenico Albanese

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