Sardine: “La discussione sul campo progressista deve coinvolgere la base”

Sardine: “La discussione sul campo progressista deve coinvolgere la base”

Siamo state strumento. Volevamo esserlo. State tranquilli, non dovete temere noi né le nostre tende. Non siamo noi i nemici del “vostro” partito.

La vergogna che, molto prima delle nostre tende, il vostro segretario ha descritto, viene dall’incapacità di ascolto reciproco, dal torpore della mediocre lotta intestina a cui vi siete assuefatti. Dal disagio palese di chi vorrebbe proporre orizzonti ma ha paura di togliere la testa dalla sabbia. Abituatevi all’idea che nell’ampio campo progressista ci saranno nostre azioni, che potete anche chiamare occupazioni o denigrare per paura che si intacchi lo status quo. Ma ci saremo ogni qualvolta che chi dovrebbe confrontarsi si nasconde, ci saremo tutte le volte che un partito non si prenderà le proprie responsabilità di ascolto, verremo davanti ai feudi che, in un’ottica di mediocre potere, considerate come intoccabili.

La verità? È bastato bussare a una porta per lasciar fluire all’esterno un dibattito che spesso rimane imbrigliato nei corridoi e non arriva a quella base che ha voglia di parlare, essere ascoltata e che è stanca delle stanze del palazzo. Eravate abituati solo agli spifferi delle correnti, oggi grazie a delle semplici provocazioni vi riscoprite comunità. È bastata una foto per farvi difendere (da cosa poi..) Berlinguer e scoprire che la storia della sinistra si celebra anche fuori dai vostri circoli.

Ma non basterà ricompattarvi all’occorrenza per uscire dalle vostre contraddizioni.Oggi in un partito si torna a discutere di politica, si torna a percepire l’appartenenza ad un soggetto politico, non la proprietà privata degli ospiti. Vi auguriamo che sia solo l’inizio di un processo di riscoperta di cui avete e abbiamo disperatamente bisogno.A volte, per far uscire l’aria stantia, basta aprire una porta e con quell’aria va via anche la vergogna.

6000Sardine

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