Bruno Grenci annuncia la mobilitazione contro la demolizione della scuola di Caulonia marina

Bruno Grenci annuncia la mobilitazione contro la demolizione della scuola di Caulonia marina

di Bruno Grenci

(Il Santo patrono è Ilarione. L’ottanta per cento delle persone recano questo nome. Rivolgersi a Ilario è la metafora per parlare al PAESE).

Caro Ilario, sarò il secondo o il terzo, o non so quanti, che comincio dicendoti “ti voglio bene”. Ma fatti pregare, hai ammesso di essere profano e di cosa non hai specificato.

Poi hai parlato di scuole obsolete da demolire e non hai specificato a quali scuole ti riferissi. Infine hai biasimato e deriso la “nostalgia e il romanticismo ” come cosucce da sentimentali e non da machi come i dettami del pensiero dominante imporrebbero.

Il tema, mio caro, sorvolando sul profano, che è già mezzo autogol, è una questione squisitamente politica. Anche se ritengo che l’unico GRANDE merito che tu abbia avuto sia di avere stimolato un bellissimo dibattito.
Ti dico la mia.

Se un ente pubblico annuncia al mondo che espone e sottopone un progetto, è implicito e normale che all’appuntamento possano sorgere dissensi e opinioni divergenti. E questi vanno accettati, non si risponde con disprezzo e intolleranza. Specie verso uno come il sottoscritto che con dignità e umiltà aveva servito la “CAUSA”.

Onori e ONERI! É la democrazia bellezza! Tanto più se a quel progetto di così vasta e stravolgente portata si è arrivati senza dei veri e propri passaggi democratico-istituzionali, scavalcando il CONSIGLIO COMUNALE e quello di ISTITUTO.

E scavalcando altresì un ventaglio il più ampio possibile di opinione pubblica: di tecnici, ingegneri, contadini, maestri in pensione, ex amministratori, fanciulli, massaie, cittadini tutti. Con confronti reali e raccontando come stavano veramente le cose. Senza intimidire le persone o presentare FARFUGLIAMENTI imprecisi e a metà, in UNA SOLA UNA! riunione con circa 30 persone ignare e sguarnite; e poi più niente.

E su questo non ci piove; purtroppo il confronto preventivo, serio e unanime (e dico confronto, non dico consenso), non c’è stato! Una vera SENSIBILITÀ democratica e AMORE per il PAESE avrebbero voluto che si doveva agire in modo tale che nessuno, NESSUNO! poteva dire, come ora invece sta accadendo, io non sapevo.

Se una classe dirigente amministrativa commette un errore così grossolano, quello che viene fuori è che essa non ha rispetto per quello che il PAESE può pensare, esautorandolo volutamente; oppure ha preso sottogamba e gli è sfuggito che QUELLO sarebbe stato motivo di conflitto e forti dissensi; e la cosa è altrettanto grave.

Si chiamano EMPATIA E RISPETTO per la COMUNITÀ. E QUESTE VIRTÙ, ASSIEME A TANTE ALTRE, ormai mi sembra acclarato che in questo “paesello a caso,” come tu lo apostrofi in modo inappropriato, purtroppo deficitano gravemente. Questo lo dico come METODO aldilà del merito della questione.

Quanto AL MERITO, cari Ilario, Maria Teresa e altra piageria d’accatto, la disputa é molto semplice. Nessuno dice che non ci vogliono le scuole sicure, spaziose e innovative, CHI SI TRINCERA DIETRO A QUESTE POMPOSITA’ MISTIFICA E TRAVISA. ED È IN MALA FEDE. E gli ingenui come voi ci cascano. Ma dato che “ACCA’ NISCIUNO É FESSO”, i poveri ingenui come VOI hanno bisogno degli amici veri come NOI, più avveduti e con un po’ più di “GNIGNIRO,” che gliela spieghino.

NOI si dice solo che si poteva individuare un altro sito ed evitare di demolire un edificio che assieme alla Chiesa e alle case popolari rappresentava l’identità e la MEMORIA di un popolo. E NOI diciamo pure che negli ultimi anni lì si sono spesi circa 800 mila euro proprio per la sicurezza, e quindi era UN PECCATO buttare via tali risorse. Altro che obsolescenza! Si poteva RIUSARE come uffici comunali, o per ACCOGLIERE, dato che siamo il paese dell’accoglienza.

E diciamo pure che lo slogan che proviene da Glasgow (a proposito di futuro), è: riusare, riciclare, recuperare, ridurre. E, aggiungiamo pure: con quanto si spenderà per demolire e smaltire quell’edificio (oltre alle pastoie burocratiche e ai ritardi, ai disagi, al rumore, alla polvere), si sarebbe acquistato un sito apposito e sarebbero avanzati soldi.

Che senso ha parlare di ambientalismo, contro il consumismo e contro l’usa e getta se poi noi per la fregola del nuovo ci mettiamo letteralmente sotto i piedi un simbolo della nostra storia e della nostra identità? Quanta amarezza e quanta tristezza. E QUANTA NOSTALGIA! SI MIEI CARI, QUANTA NOSTALGIA, Ma su questo vi renderò edotti in un capitolo successivo.

per non rubarvi troppo tempo. un caro saluto. GRAZIE in particolare A EmyRocco Femia per avermi aperto gli occhi. A Maria Celi e Arturo Costa per avermi incoraggiato a andare avanti. Ho molto apprezzato quanto hanno detto Enzo Niutta Giovanni Di Ladro Ilario Lucano, Pino Fuda.

ADELANTE

Bruno GRENCI

domenica 28 novembre comincia il cambiamento della storia di caulonia. ci vediamo tutti all’auditorium della pace angelo frammartino. senza bandiere e senza ideologie. da cittadini liberi e cauloniesi orgogliosi e feriti. passate parola. venite tutti. lo sfregio della scuola che verrà demolita è un’onta che lascerà il segno per sempre. puntualissimi alle 18.30. e nel rispetto delle prescrizioni anticovid

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