Aiello: “2022, anno nuovo politiche vecchie e… ancora la pandemia”

Aiello: “2022, anno nuovo politiche vecchie e… ancora la pandemia”

Di Pasquale Aiello

Un sistema che, dopo due anni dall’inizio di una pandemia, non trova soluzioni per evitare il blocco e la paralisi di una intera collettività, che non ha fatto nulla per aumentare la sicurezza nelle scuole, sui mezzi pubblici e soprattutto sul lavoro, che non può garantire tamponi gratuiti a tutti, che è incapace di fare il tracciamento e non ha ancora medici, infermieri e personale a sufficienza, è un apparato logoro e sdrucito con una classe politica e dirigenziale inadeguata e fallimentare.

Molta gente, però, dice e lo pensa, ahimè nonostante tutto, che bisogna essere grati a questo governo perché si preoccupa, (quando mai), della salute dei suoi cittadini-sudditi. Tantissimi si sentono garantiti dal greenpass, superpass e, prossimamente, ‘goldpass edition’. Si convincono che le limitazioni e le magagne per restringere la libertà anche in barba ai dettami costituzionali, bisogna accettarle perché sono per il bene comune, ma non capiscono che in realtà servono solo per celare le responsabilità e gli (e)orrori commessi per non aver saputo o voluto salvaguardare la società dalla pandemia e preservarla da una crisi economica già in atto da prima.

La strategia di rincorrere il virus adottata dal governo conviene a tutto il sistema, infatti è passato un altro anno e all’orizzonte niente di nuovo. Si registrano solo gli enormi profitti di Bigfarma. I ricchi lo sono sempre di più e i poveri hanno perso anche quel poco che avevano. Una catastrofe sanitaria e economica a cui finora nessuno sa o vuole mettere un freno. Anche con il presunto ‘vaccino’, importante, ma da solo, dati alla mano, non basta, propagandato finanche con passaggi pubblicitari in tv per mancanza di vera e sana comunicazione scientifica, il virus continua ad agire indisturbato e sotto gli occhi di tutti.

Le uniche certezze sono una grande confusione e i nuovi poveri. Nel frattempo il presidente del consiglio, banchiere al servizio dell’alta finanza dell’Europa imperialista, forte di un governo di ‘servi sciocchi’ ha spianato la strada solo in favore delle multinazionali e dell’alta borghesia industriale. Del resto tutti sanno che il capitalismo senza gli aiuti dello stato non potrebbe sopravvivere. Stanno manovrando per imbandirsi la tavola per i prossimi anni. Nessuno disturba il capotavola, anzi lo riveriscono e tutti stanno comodi ai loro posti. Il futuro è tutto scritto, e chiunque altro dovrebbe solo eseguire.

Zero progetti per la protezione dell’ambiente, a questo governo interessa il nucleare. Per i pensionamenti ci si affiderà di nuovo alla scellerata legge Fornero, nessuna considerazione per la tematica dell’acqua pubblica, che disattendendo la volontà popolare scaturita dal referendum la si lascia nelle mani delle grandi società private pronte a favorire sempre più calamità ambientali per il profitto. Di sanità pubblica rimangono solo chiacchiere e distintivi, in realtà si pensa ad un rilancio della sanità privata. Su scuola e trasporti niente che li riguardi e silenzio assoluto su lavoro precario e salario dei lavoratori. In cambio, si riaffaccia fra le righe lo spettro dell’autonomia regionale che se disgraziatamente si realizzasse amplificherebbe a dismisura le differenze tra i territori. Si conferma, insomma, una linea politica neoliberista che accrescerà le già precarie condizioni delle fasce più deboli, e le diseguaglianze sociali. Nonostante tutti i fondi stanziati per l’emergenza, mancano gli operatori sanitari, mancano i posti letto, nulla è stato

fatto in tema di servizi territoriali per assicurare cure e assistenza, e si lasciano scoperte intere aree mediche come le oncologie e le cardiologie addossando la colpa, fanciullescamente, a chi non si vaccina. In Calabria hanno dirottato direttamente da Roma, ratificato con le scorse elezioni regionali dall’elettorato calabrese, il nuovo ‘salvatore’ di turno assegnandogli fin da subito l’incarico di ennesimo commissario della sanità e per prima cosa gli hanno inventato la ‘regìa unica’ con una struttura accentratrice denominata ‘azienda zero’. Ora, a parte qualche figura professionale di spessore, l’auspicio dei calabresi, è che non sia un altro dei tanti carrozzoni per rimorchiare i soliti papponi e lacchè che da queste parti proliferano. Parlano di costruire ospedali di comunità, una volta si chiamavano case riposo, ma vuoi mettere? Sono sicuramente strutture importanti, specie per gli anziani e malati lungodegenti, ma è ancora più importante riaprire i veri ospedali pubblici che a suo tempo sono stati chiusi in favore del privato. Se davvero si vuole garantire una sanità efficiente e capace di garantire salute, i fondi del PNRR, gestiti in modo corretto e oculato potrebbero essere una grande occasione e forse l’unica. In Italia si assiste al netto peggioramento delle condizioni di vita ma, probabilmente, i prossimi anni saranno magnanimi solo con i padroni che insieme alle consorterie mafiose si staranno fregando le mani, pensando alla pioggia di quattrini in arrivo. Rimane, infine, l’invenzione ricattatoria della famigerata ‘certificazione verde’ dettata dai padroni che si è rivelata unicamente uno stratagemma per discriminare, in particolare i lavoratori sul posto di lavoro, e mandare in giro milioni di vaccinati potenzialmente infettivi, convinti di non esserlo, ma spesso più insidiosi dei non vaccinati con tampone ogni 48 ore. Hanno terrorizzato e disgregato strategicamente la gente, hanno diviso intere famiglie, è la tattica del potere per dominare e reprimere il dissenso. La pandemia finirà, ‘mistercorona’ dopo aver fatto le sue scorribande si accomoderà tra noi come tutti gli altri virus, ma nella società rimarranno solo detriti e macerie.

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