Ubi Banca: cosa aspettarsi dalle azioni nel 2022? Il punto degli esperti

Ubi Banca: cosa aspettarsi dalle azioni nel 2022? Il punto degli esperti

Messaggio Promozionale

Dopo la fusione di Ubi Banca all’interno del gruppo Intesa Sanpaolo avvenuta nel corso del 2021, il gruppo bancario italiano continua ad essere molto ricercato sul web da parte degli investitori. Si tratta infatti di un’azienda bancaria storica nel panorama nazionale, nata nel 2007 dalla fusione tra Banca Lombarda e Banche Popolari Unite.

Per investire sul titolo azionario di Ubi Banca, dunque, è necessario operare sul titolo di Intesa Sanpaolo, indicata da molti analisti internazionali come una delle banche più promettenti per il 2022. Il titolo ISP infatti è cresciuto del 14,24% nel 2021, arrivando fino a 2,48 euro prima della correzione di novembre e dicembre che ha portato la quotazione a un valore di 2,18 euro, comunque ben al di sopra del prezzo di 1,91 euro di gennaio.

Recentemente l’agenzia Fitch ha aumentato il rating di Intesa Sanpaolo, confermando l’outlook stabile sulla banca italiana, con Bank of America che rafforza il giudizio buy e stabilisce un target price di 3 euro. Inoltre si tratta di un titolo che paga dividendi, infatti la banca ha sempre riconosciuto le cedole negli ultimi 10 anni, ad eccezione del 2020 caratterizzato dalla pandemia di Covid-19, con l’obiettivo di un payout ratio del 70% per l’anno d’esercizio 2021 da corrispondere agli azionisti nel 2022.

Come investire sulle azioni Ubi Banca con il titolo Intesa Sanpaolo

Come segnalato dal portale giocareinborsa.com, le quotazioni delle azioni di Ubi Banca non sono più disponibili, quindi chiunque fosse interessato a investire sul titolo deve puntare alle azioni Intesa Sanpaolo. Si tratta di un titolo interessante da mettere in portafoglio, soprattutto per chi preferisce investire sulle azioni che pagano dividendi generosi, essendo Intesa Sanpaolo una delle banche italiane che assicura la maggiore distribuzione di ricchezza agli azionisti.

Allo stesso tempo bisogna valutare con attenzione questo tipo di operazione, infatti nonostante il titolo sia giudicato positivamente, con ottime potenzialità per il 2022, permangono a livello macroeconomico numerosi fattori di rischio. Per questo motivo un’alternativa da considerare è il trading online, una soluzione d’investimento che consente di operare su qualsiasi direzione del prezzo, al rialzo con posizioni long oppure al ribasso con operazioni di tipo short.

Questa strategia permette di speculare sulle variazioni del prezzo in ogni circostanza, partendo dall’analisi tecnica del titolo per individuare gli insight giusti. Inoltre si possono impostare gli ordini automatici di stop loss per gestire bene il rischio, proteggendo il capitale in ogni singolo trade. Questo approccio di breve termine non preclude comunque la presenza delle azioni Intesa nel proprio portafoglio, per speculare sull’andamento del prezzo del titolo senza rinunciare ad incassare generosi dividendi.

Tra i fattori di rischio da valutare per il lungo termine ci sono gli effetti delle variante Omicron, il possibile rallentamento dell’economia italiana nel 2022 e l’incertezza del quadro macroeconomico internazionale. Intesa Sanpaolo vanta infatti una presenza capillare sul territorio, anche grazie all’acquisizione di Ubi Banca, un aspetto da non sottovalutare ma che al contempo offre rischi e opportunità. Da un lato i costi elevati e il rischio fallimento delle piccole e medie imprese potrebbe penalizzare il gruppo, dall’altro è in grado di approfittare delle fasi di crescita meglio di altre banche.

I punti di forza del business di Intesa Sanpaolo e Ubi Banca

Per comprendere le opportunità di crescita di Intesa Sanpaolo, quindi anche di Ubi Banca confluita nel gruppo bancario italiano, è importante analizzare i punti di forza e i punti deboli della banca. Secondo il l’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza, Intesa Sanpaolo vanta il miglior customer service in Italia nel settore bancario, con un gradimento superiore a quello degli altri istituti di credito anche per il suo conto corrente multicanale con filiali.

La banca guidata dall’amministratore delegato Carlo Messina è riuscita a lasciare dietro importanti gruppi come UniCredit e Banco Bpm, posizionandosi anche davanti a Fineco e UniCredit in merito alla qualità del servizio di consulenza finanziaria. Risultano meno gettonati invece i conti correnti digitali e i servizi di trading online, dove primeggiano rispettivamente Hype e Banca Sella, mostrando come il gruppo debba ancora lavorare e abbia dei margini di crescita per i prossimi anni.

Photo by Scott Graham on Unsplash

CATEGORIES
Share This