Cosa sapere sui tamponi molecolari, tamponi antigienici, fai da te e sui test per l’individuazione di un’infezione da Sars-Cov-2

Cosa sapere sui tamponi molecolari, tamponi antigienici, fai da te e sui test per l’individuazione di un’infezione da Sars-Cov-2

Questo articolo si inserisce all’interno del progetto “Campagna informativa e di sensibilizzazione on line sul tema della vaccinazione contro il Covid-19” realizzato dalla Società Cooperativa Sankara e finanziato dalla Fondazione Nazionale delle Comunicazioni.

Soprattutto a seguito del diffondersi della variante Omicron del Sars-CoV-2, variante con una maggiore trasmissibilità e che risulta ormai largamente predominante nel nostro Paese, si è determinato un nuovo aumento dei casi e, di conseguenza, l’esigenza di ricorrere ad un tampone oro-rinofaringeo, non solo per le decine di migliaia di persone che ogni giorno presentano i sintomi del Covid-19, ma anche per i loro contatti stretti, per i guariti e per i non vaccinati che hanno bisogno del Green Pass “base”.

L’aumento delle interazioni sociali legate all’allentarsi delle restrizioni ha ulteriormente amplificato le criticità e si vedono con maggiore frequenza code chilometriche presso gli hub sanitari per sottoporsi a tampone.

Ma quante sono le tipologie di tamponi e test disponibili?

La circolare del Ministero della Salute del 29/09/2020 effettua la seguente classificazione tra tampone molecolare ed antigenico.

Il tampone molecolare è il test attualmente più affidabile per la diagnosi di infezione da coronavirus. Viene eseguito su un campione prelevato con un tampone a livello naso/oro-faringeo, e quindi analizzato attraverso metodi molecolari di real-time RT-PCR (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction) per l’amplificazione dei geni virali maggiormente espressi durante l’infezione. L’analisi può essere effettuata solo in laboratori altamente specializzati, individuati dalle autorità sanitarie, e richiede in media dalle 2 alle 6 ore dal momento in cui il campione viene avviato alla processazione in laboratorio.

Il tampone antigenico (rapido) è una tipologia di test basata sulla ricerca, nei campioni respiratori, di proteine virali (antigeni). Le modalità di raccolta del campione sono del tutto analoghe a quelle dei test molecolari (tampone naso-faringeo), i tempi di risposta sono molto brevi (circa 15 minuti), ma la sensibilità e specificità di questo test sembrano essere inferiori a quelle del test molecolare. Ciò

comporta la possibilità di risultati falso-negativi in presenza di bassa carica virale (Ct>35). Pur considerando la possibilità di risultati falso-positivi e di falso-negativi, essendo la sensibilità del test non certo pari al 100%, grazie all’uso di tali test rapidi è stato possibile intercettare, comunque, un rilevante numero di contagiati, probabilmente con alte cariche virali, che non sarebbero stati individuati in altro modo.

Esistono oggi anche test salivari, ossi test che utilizzano come campione da analizzare la saliva. Il prelievo di saliva è certamente più semplice e meno invasivo rispetto al tampone naso-faringeo, ma questa tipologia di test, sulla base delle evidenze disponibili, non è al momento raccomandata come alternativa ai tamponi oro/nasofaringei, in quanto non raggiunge i livelli minimi accettabili di sensibilità e specificità.

Negli ultimi mesi, sono diventati sempre più comuni i tamponi fai-da-te da effettuare a casa, ovvero i test rapidi acquistabili in farmacia. Il problema principale dell’utilizzo dei tamponi fai-da-te non è il tampone in sé, che è di fatto un tampone antigenico, ma il modo in cui viene effettuato. Un cittadino potrebbe non eseguirlo nella maniera corretta e quindi incorrere in risultati di falsa negatività, producendo il rischio di continuare nella sua quotidianità – e dunque anche nella possibilità di contagiare – e facendo saltare, di conseguenza, la catena di tracciamento.

Infine, tra i test, è opportuno ricordare anche il test sierologico, che evidenzia la presenza di anticorpi contro il virus. Tali test rilevano l’avvenuta esposizione al virus (IgG) e sono in grado di rilevare la presenza di un’infezione in atto (IgM). I test sierologici possono essere qualitativi (rilevano la presenza o meno di anticorpi ma senza indicarne una quantità), semi quantitativi o quantitativi (in gradi di rilevarne anche una quantità). Il risultato si ha di solito in 24/48h.

In conclusione, il test più affidabile è certamente il tampone molecolare, che risulta piuttosto preciso (90-95%) già a partire dal terzo giorno successivo all’esposizione al virus. Il test rapido antigenico è generalmente meno affidabile (60-70%) e ha una finestra che va dal quarto al decimo giorno successivo al contagio. Se fatti prima o dopo, hanno tassi molto alti di falsi negativi. Sull’affidabilità dei tamponi, comunque, può influire, come già evidenziato, anche la attenzione di chi esegue il test. Infine, il test sierologico riesce a rilevare la presenza di anticorpi IgM a partire dal 9° giorno fino a un mese dopo il contagio e gli anticorpi IgG dalla terza settimana in avanti.

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