Dalla fuga sul tetto alle armi in casa: così finisce la latitanza del presunto boss di Stilo

Dalla fuga sul tetto alle armi in casa: così finisce la latitanza del presunto boss di Stilo

Il 19 marzo 2022 i militari dell’Arma dei Carabinieri hanno messo fine, a Casali del Manco (CS), alla latitanza di SPAGNOLO Fernando, cl. 1955, irreperibile da giugno 2019, allorquando la Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria emetteva un ordine di carcerazione nei suoi confronti per l’omicidio di Geracitano Marcello, avvenuto nel gennaio 2005 a Stilo (RC), reato per cui lo SPAGNOLO dovrà scontare l’ergastolo, pena nel frattempo divenuta definitiva.
Spagnolo era inoltre ricercato – da ultimo – perché destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione per delinquere di tipo mafioso, in gravemente indiziato di essere vertice e promotore della locale di ‘ndrangheta attiva nel territorio di Stilo (RC).
Il provvedimento, emesso dall’Ufficio GIP del Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della locale DDA, l’8 marzo scorso aveva portato all’arresto di 9 persone nell’ambito dell’operazione c.d. “Doppio Sgarro”, concepita e condotta dalla Compagnia Carabinieri di Roccella Jonica.

La localizzazione del latitante è stata propiziata da un lavoro corale che ha visti coinvolti gli investigatori dell’Arma reggina, affiancati dai carabinieri di Crotone e Cosenza, che hanno fornito il proprio contributo informativo e di conoscenza del teatro di operazione, con il coordinamento congiunto delle Procure della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Reggio Calabria e Catanzaro, dirette dai Procuratori Giovanni BOMBARDIERI e Nicola GRATTERI.

Investigazioni che hanno condotto a rintracciare il latitante alle 14.00 di sabato scorso, all’interno di un casolare di campagna, intento a preparare il pranzo.
All’arrivo dei militari, il ricercato – protetto anche da sistemi di videosorveglianza e allarme – ha cercato rifugio sul tetto dell’abitazione, riconducibile a una donna cosentina 46 enne, sorpresa in sua compagnia e perciò denunciata in stato di libertà per procurata inosservanza di pena.
Ma il nascondiglio non è sfuggito agli investigatori dell’Arma, che lo hanno arrestato in un intervento perfettamente riuscito, grazie anche alla professionalità dei Reparti impiegati, tra cui spiccano l’Aliquota di Primo Intervento di Reggio Calabria, specializzata in interventi risolutivi e lo Squadrone Cacciatori di Vibo Valentia, da sempre in prima linea nella cattura dei ricercati.
Nel casolare sono state altresì sequestrate diverse armi da fuoco.
L’arrestato è stato associato alla casa Circondariale di Cosenza.

Ufficio Stampa Comando Provinciale CC Reggio Calabria

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