Lettera aperta del Direttore di Ciavula ai consiglieri comunali di Caulonia
Gentili consiglieri comunali di Caulonia,
perdonatemi se vi annoio con questo scritto ma ho alcune riflessioni da condividere e una richiesta da porvi.
Se non ricordo male correva l’anno 2005 quando, da assessore 24enne, proposi di mettere in pratica a Caulonia il bilancio partecipato, sul modello della città brasiliana di Porto Alegre. Probabilmente anche a causa dell’età sognavo che potessimo realizzare anche a casa nostra delle pratiche di democrazia diretta.
Il bilancio di un comune non è facilmente comprensibile da tutti, per me leggere un bilancio è quasi come leggere un testo in arabo. Ma quello che chiedevo, a nome del partito che allora rappresentavo, non era di certo che si facesse il bilancio insieme ai cittadini (ovviamente impraticabile), quanto quello di coinvolgerli, attraverso delle assemblee popolari, per permettergli di scegliere come spendere piccole porzioni ben definite di bilancio.
Un semplice esercizio di democrazia e partecipazione (parole molto usate nell’ultima campagna elettorale) che però trovò un muro di contrarietà e che non venne mai realizzato, non solo perchè quell’esperienza amministrativa si concluse prima del tempo a causa del voltafaccia di un consigliere comunale che mentre giurava fedeltà alla maggioranza aveva già firmato la richiesta di scioglimento del consiglio insieme alla minoranza (è sempre bene ricordare certi episodi che col tempo si tende a dimenticare) ma perchè quella proposta spaventava.
Si trattava, in definitiva, di spezzare una consuetudine, quella della politica che deve sempre e solo essere elitaria. Fare scegliere ai cittadini come destinare una parte del bilancio significava dare voce al popolo, significava coinvolgimento e partecipazione dal basso. Qualcosa che evidentemente intimoriva i politici di allora, più a proprio agio in quella gestione verticistica del potere che intendevamo scardinare.
Non scrivo queste righe perchè voglio riproporre la stessa cosa, stavolta dalle pagine di Ciavula.
Sono passati quasi 20 anni da allora, molto è cambiato e di certo, viste le condizioni di dissesto del bilancio comunale, ci sarebbe ben poco da decidere su come destinare le poche risorse vincolate da troppi debiti.
Ho ricordato la proposta del bilancio partecipato per evidenziare come il cambiamento delle consuetudini sia sempre difficile ed intimorisca chi si crogiola nello status quo.
Credo che stavolta, voi consiglieri comunali da poco eletti dai cauloniesi, possiate in qualche modo realizzare qualcosa di semplice, eppure rivoluzionario per gli standard di Caulonia.
Il nostro è un paese estremamente litigioso e polemico, il che può anche essere letto come una forma di attenzione alla cosa pubblica e di intelligenza. Ma a volte le polemiche raggiungono un livello di bassezza estremo (e negli ultimi anni non sono mancati gli esempi).
Per fortuna il paese viene da una campagna elettorale diversa dal solito (forse il fatto che l’esito sembrasse già scontato in partenza ha contribuito al mutamento dei toni) e si sono create delle condizioni di base che, secondo me, non andrebbero sprecate per ridurre la conflittualità, che non significa mettere a tacere le critiche, quanto piuttosto indirizzare gli sforzi di tutti verso quel “bene del paese” che nell’ultimo consiglio comunale abbiamo sentito nominare almeno un milione di volte.
Sappiamo che l’attività amministrativa è spesso frenetica, a volte caotica e i nuovi assessori si ritrovano già a rincorrere le emergenze e a fare i conti con le scadenze, avendo poco tempo per tutto il resto. In un quadro simile programmare diventa difficile. Eppure bisogna farlo. Perchè l’abilità degli amministratori sta sicuramente nella capacità di gestire la quotidianità ma anche e soprattutto di guardare al futuro, di avere una visione e di lavorare ogni giorno per conseguirla.
Mi auguro che la nuova giunta, col supporto di tutto il consiglio comunale, riesca ad individuare e ad avere sempre presente il percorso da seguire e l’obiettivo finale al quale si punta.
E in tutto questo, alla luce di quanto sopra esposto, quello che voglio chiedere in particolare al sindaco, agli assessori e ai consiglieri che hanno ricevute delle deleghe è di ricordarsi di coinvolgere la minoranza, come più volte avete affermato di voler fare.
Non solo nelle occasioni ufficiali ma ancora di più attraverso contatti informali. Si rende necessario se non si vuole ripercorrere strade già battute che hanno alimentato le divisioni ed esasperato il quadro politico.
E chiedo alla minoranza, qualora la maggioranza optasse per attuare questa pratica, di prestarsi a costruire una collaborazione effettiva.
Ho stima di Luana Franco, negli anni trascorsi da consigliere di maggioranza l’ho vista incidere su alcune questioni molto più di taluni assessori mai pervenuti. L’ho vista passare dai primi discorsi sconsclusionati in consiglio comunale alla maturità attuale (sono certo che lo stesso percorso di crescita riguarderà gli eletti di entrambi gli schieramenti che siedono per la prima volta in consiglio comunale). E quindi ho buone ragione per credere che non rifiuti o strumentalizzi nessun sincero tentativo di coinvolgimento.
È nell’interesse della maggioranza contenere il livello dello scontro politico per potersi concentrare sugli innumerevoli problemi da risolvere ma è anche suo interesse confrontarsi con chi ha uno sguardo diverso.
Ed è nell’interesse della minoranza avere voce in capitolo e la possibilità di incidere sulle scelte.
Dal confronto ci guadagnano tutti, il resto rischia di essere sterile contrapposizione politica per interposta persona.
Sui cellulari degli assessori e dei consiglieri delegati nei primi posti del registro delle chiamate dovrebbe esserci sempre il numero di cellulare della capogruppo di Rinnoviamo Caulonia. Per confrontarsi e scambiare opinioni o anche semplicemente per informarla. Così si può costruire una collaborazione vera, effettiva, forse per la prima volta dopo decenni, tra chi rappresenta due parti dello stesso paese. Perchè se è vero che l’amministrazione Cagliuso ha avuto un consenso bulgaro è altrettanto vero che la minoranza rappresenta quasi un terzo degli elettori.
Per realizzare quello che vi chiedo serve un grande sforzo di metodo e una grande rottura con le logiche del passato, ma poi potrebbe diventare routine e normalità e potrebbe contribuire ad una “normalizzazione” di Caulonia.
Perchè per molti aspetti il nostro non è un paese normale.
Solo nel nostro paese accade che un’amministrazione uscente si dissolva nel nulla e non si ricandidi per motivi misteriosi e mai pubblicamente rivelati, seppur a tutti noti.
Solo nel nostro paese accade che lo scontro politico finisca a gravare sulla pelle di ignari lavoratori che diventano disoccupati dall’oggi al domani.
Solo nel nostro paese accade che chi vince le elezioni pensi di avere vinto tutto e di tenere il suo piccolo potere blindato nelle stanze dei palazzi comunali.
Voi potete realizzare il cambiamento, insieme.
Potrebbe apparire utopico ma credo che sia possibile, a patto però che le richieste di collaborazione siano sincere e non finalizzate alla pura polemica politica. E conoscendo Luana Franco e altri membri della minoranza credo che le loro intenzioni siano genuine. So anche che il sindaco e la giunta sanno essere ricettivi e disponibili.
E non dimentichiamo i corpi intermedi della nostra comunità, gli enti del terzo settore per i quali andrebbe costituito un forum permanente di confronto, la consulta giovanile, quella dei commercianti e via elencando.
Per tutte queste ragioni invito tutti voi consiglieri a fare questo tentativo, nell’interesse del paese.
Vi chiedo uno sforzo per mettere in campo concretamente quanto detto in campagna elettorale da entrambi i fronti.
Uno sforzo per Caulonia.
Buon lavoro
Giovanni Maiolo