La coop. Sankara e Re.co.sol. organizzano uno spettacolo teatrale a Gioiosa, Cinquefrondi e Cittanova

La coop. Sankara e Re.co.sol. organizzano uno spettacolo teatrale a Gioiosa, Cinquefrondi e Cittanova

La società cooperativa Sankara e la Rete delle Comunità Solidali, enti gestori dei Progetti di accoglienza aderenti alla Rete SAI attivi nei Comuni di Cittanova, Cinquefrondi e Gioiosa Ionica, avranno il piacere di proporre alla cittadinanza, dal 17 al 19 agosto, il monologo teatrale “Mi chiamo Maris e vengo dal mare”, della Compagnia Retablo di Catania. Diretto e interpretato da Chiaraluce Fiorito, su progetto drammaturgico di Melania Manzoni, quello di Maris è il racconto di una storia comune a tante donne migranti, vittime di tratta e di violenza di genere.

Venduta e costretta a prostituirsi, Maris rimane incinta, viene messa su un barcone e spedita in Italia, dove – grazie al sistema di accoglienza – si salva dallo sfruttamento. In Sicilia scopre e matura il sentimento di una maternità conflittuale, fatta di slanci di amore viscerale ma anche di profondo dissidio interiore.

Dal nucleo potente della vera storia della protagonista, parte la drammaturgia di una storia “simbolo” che ha in sé molti elementi archetipici: la guerra, la migrazione, il rapporto con la famiglia di origine e poi la figlia. La rete da pesca e l’acqua sono due elementi dominanti che legano il passato e il presente in un viaggio che avviene – con e attraverso – una “pignata”, una pentola antica che è barca e fulcro di una danza tribale da cui ha origine tutto.

Nella rappresentazione si intrecciano due chiavi di lettura imprescindibili fra loro: una simbolica, epica che si esprime attraverso la danza e la gestualità, e una intimista fatta di parole dissacranti, del racconto-cronaca crudo e disperato.

Per la brillante interprete Chiaraluce Fiorito “raccontare la storia di Maris che viene dal mare (il nome è di pura fantasia per motivi di sicurezza, ma è il giusto nome per la sua protagonista), è un grido rivoluzionario e controcorrente. Non interpreto un personaggio ma narro una vicenda vissuta, quel racconto diventa parte di me come narratrice, come interprete e come donna; è come un libro che apro al momento e lo racconto invertendo le pagine, soprapponendo i capitoli, disegnando tratti, gesti, parole intrappolate in una rete da pesca che diventa pagine da sfogliare, l’ultima delle quali è l’inizio di una nuova storia”.

Sankara e Recosol sono convinte che il teatro sia una forma artistica di elevato valore sociale ed educativo, uno strumento pedagogico trasversale, in grado di incidere profondamente sulla crescita della persona nella sua interezza cognitiva ed emotiva. Informare la cittadinanza sulla reale condizione di chi fugge da guerre e persecuzioni, sulle motivazioni che sono alla base di queste storie di esilio è una necessità avvertita da tutti i progetti territoriali del Sistema di protezione. Per entrambi gli enti attuatori, è forte la volontà di creare momenti di incontro con la cittadinanza, di superare falsi miti e di prestare un’attenzione maggiore ai bisogni sociali e relazionali delle persone accolte nei progetti, al fine di stimolare la comprensione dell’altro e l’incontro tra diversità.

Il primo appuntamento si terrà il 17 agosto, alle 21:30, presso piazza Parise (il Pozzo) a Cittanova (RC); a seguire, il 18 agosto, alle 21:30, presso la Villa Comunale di Cinquefrondi (RC); il mini tour si concluderà a Gioiosa Ionica (RC), in piazza Stazione alle 21:30. Al termine di ogni spettacolo, sarà offerto un buffet.

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