Tarantella e danza greca, successo per l’incontro organizzato da Gnoseon e KTF

Tarantella e danza greca, successo per l’incontro organizzato da Gnoseon e KTF

Sì è tenuto ieri il terzo appuntamento culturale del Kaulonia Tarantella Festival 2022, organizzato in collaborazione con l’associazione culturale Gnoseon, dal titolo “Alle origini della Tarantella: la danza greca tra storia e simbolismo”.

A parlarne durante l’incontro, moderato da Angela Cristofaro redattrice di Ciavula.it, sono stati: Matteo Enia (antropologo culturale e docente dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria), Alfredo Piscioneri (docente di Storia, Filosofia e Scienze umane) e Fabio Macagnino (musicista ed esperto di musica tradizionale).

L’antropologo Enia ha ripercorso le origini della danza attraverso l’analisi del fenomeno del tarantismo presente nel sud Italia negli anni ’50, specificatamente in Puglia, e legato alle classi contadine. Le donne in quel contesto si dichiaravano punte da un ragno e dovevano ballare per guarire, questo dava origine ad una serie di rituali che tutta la popolazione del luogo seguiva a ai quali si accompagnava una ricorrenza di simboli come lo specchio, l’acqua o la corda. Dapprima ricondotto a una malattia o ad una sceneggiata tutta al femminile poi, grazie allo storico delle religioni De Martino, identificato come fenomeno dotato di un’autonomia culturale e legato a tradizioni e aspetti della cultura che lo praticava.

Il prof. Piscioneri ha evidenziato i riferimenti del ballo con il pensiero magno-greco, e in particolare il riferimento con il dio del frenetico flusso della vita e della liberazione dei sensi Dioniso e del coinvolgimento emotivo e psicologico legato al piacere del corpo che segue il ritmo. Il musicista Macagnino ha sottolineato la differenza della nostra musica tradizionale dalla Tarantella, inventata nel ‘700 a Napoli, in quanto legata a una forma molto più antica, danza greca e di terra, il cui nome corretto sarebbe “sonu a ballu” e di derivazione reggina all’interno della quale, nel tempo, la tarantella sarebbe stata inglobata. La nostra “rota” ha rimarcato il musicista, non ha un origine nobile poiché legata al controllo del territorio ma nel corso degli anni, grazie ad iniziative come il Kaulonia Tarantella Festival, tutto è stato portato alla luce del sole e quindi l’uso della danza, della ritualità e della convivialità ha perso quel significato e si è evoluto diventando un girotondo di gioia come quello rappresentato da Matisse nel suo dipinto “la danza” scelto per veicolare un messaggio di pace dall’edizione 2022 del Festival.

Ad impreziosire la serata, svoltasi nella già suggestiva piazza Nuova di Caulonia, c’erano i dipinti raffiguranti i movimenti dell’animo che scaturiscono durante il ballo realizzati dall’artista Anita Larizza.

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