Uniamoci in coro per chiedere l’impegno del presidente Occhiuto affinchè gli incendi dolosi siano considerati “crimini contro l’umanità”

Uniamoci in coro per chiedere l’impegno del presidente Occhiuto affinchè gli incendi dolosi siano considerati “crimini contro l’umanità”

Di Cosimo Cavallaro

Sono le ore 15,30 di sabato 30 Luglio 2022 quando nel comune di Roccella Jonica, in località Bosco Catalano, si consuma l’ennesimo crimine contro l’ambiente. Ed è un triste spettacolo quello al quale assistiamo da Caulonia Marina, mentre i canadair sfiorano le nostre teste, dal quale anche il sole pare voler nascondersi impaurito. Una rappresentazione della follia umana visibile senza pagare il biglietto d’ingresso se non fosse che il costo, salatissimo, lo paghiamo tutti, spettatori e non, con i dovuti interessi.

È una guerra dichiarata da anni quella dei piromani alla natura e alla civiltà. Una battaglia senza esclusione di colpi che ad ogni estate distrugge interi territori della nostra nazione e non solo. Un esercito di sciacalli senza regole e senz’anima nel quale si arruolano attentatori di ogni sorta, senza distinzione di razza o di lingue (gli incendi dolosi sono estesi a tutto il pianeta), che attendono con entusiasmo autolesionista il caldo torrido, meglio se accompagnato dalla siccità, per spostare l’inferno sulla Terra.

Per anni abbiamo accettato nell’immaginario collettivo lo stereotipo del piromane con il cerino in mano. Una visione, quella del pastore che incendia il prato per incrementare la produzione di erba con le prime piogge autunnali che, se non producesse conseguenze tragiche, avrebbe un sapore quasi romantico. Ma ormai abbiamo ben capito che non più di zolfanelli isolati dobbiamo preoccuparci, ma di organizzazioni criminali che utilizzano ordigni sofisticati tali da rendere l’atto vandalico un’operazione semplice e al riparo dai rischi per chi la compie.

È probabile che alcuni di questi marchingegni siano fatti a mano da malati terminali di piromania, ma la sensazione più probabile è che la maggioranza dei piromani è ben strutturata e organizzata ed agisce in “sicurezza” procurandosi l’occorrente da rivenditori specializzati. Sappiamo che le forze dell’ordine sono costantemente allertate e fanno il possibile per controllare il territorio e indagare al fine di scoprire i malfattori ma, purtroppo, considerando il numero dei focolai registrati ogni anno, i risultati non sono incoraggianti. Considerando i luoghi e le modalità di esecuzione dei crimini non è facile individuare i colpevoli anche perché il piromane non viaggia in divisa e, oltre all’ignoranza e alla crudeltà, non porta con sé altri segni distintivi.

Ma ha tanti complici poiché non è plausibile che questi sciacalli conducano una vita clandestina anzi, sono sicuramente circondati da persone omertose che coprono le loro scellerate imprese. Parenti e amici che non soffriranno mai di incontinenza verbale incapaci, come sono, non solo di denunciarli ma nemmeno di comunicare con loro per aiutarli a curare la morbosa malattia che li perseguita.

E se i danni all’ambiente non fossero compresi nella loro gravità dovremmo anche ricordare le vittime che questi delinquenti hanno già causato pertanto, per tutti questi ed altri motivi dobbiamo reagire concretamente e dire basta a questa follia. Dobbiamo fare il possibile affinché questo gravissimo problema venga affrontato con determinazione dai nostri amministratori locali e regionali.

Dobbiamo chiedere al presidente Occhiuto, in qualità di rappresentante di una delle regioni più colpite dagli incendi estivi, che “scenda in campo” contro i piromani, possibilmente affiancato dai suoi pari grado più coinvolti, e che si renda promotore di una campagna di sensibilizzazione verso i futuri legislatori affinché, come dichiarato da “Europa Verde” (vedi articolo: Europa Verde Toscana: “La piromania è un atto terroristico, un crimine contro l’umanità!” (lagazzettadilucca.it)) il reato di incendio doloso sia considerato un “crimine contro l’umanità” e, come tale, punito dalla Legge.

Sarebbe un grande esempio di lungimiranza per tutte le nazioni del mondo, ma anche un forte segnale di attenzione verso l’ambiente della Calabria e dell’Italia ma soprattutto del nostro Pianeta che, mai come in questo momento, sta implorando il nostro aiuto.

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