Gestione dei depuratori nel comune di Siderno: il sindaco fa chiarezza

Gestione dei depuratori nel comune di Siderno: il sindaco fa chiarezza

In relazione all’articolo pubblicato qualche giorno fa su vari quotidiani, occorre fare chiarezza su quale sia la reale situazione che riguarda la gestione dei depuratori nel Comune di Siderno e, più nello specifico, quale sia la posizione del Comune stesso in relazione ai contestati inadempimenti contrattuali.

A quello che io rappresento, al pari di altri comuni che fanno parte del Consorzio per l’incarico affidato alla Novito Acque, è stato imputato di aver unilateralmente modificato il contratto di affidamento, di essere moroso nei pagamenti ed infine di aver commesso varie irregolarità gestionali quali la distrazione delle somme dovute alla Novito ed la mancata dei crediti da parte degli utenti morosi.

Fermo restando che l’Ente che rappresento è pronto a far valere le proprie regioni nelle opportune sedi giurisdizionali, ritengo doveroso, fin da subito, prendere posizione sui fatti contestati che risultano essere palesemente falsi.

Andando con ordine, bisogna chiarire, in primo, l’assurda accusa sulla modifica unilaterale del contratto: nel 2019, una legge dello Stato, la n. 160/2019, ha previsto in maniera tassativa ed inderogabile la modifica delle modalità di incasso, che deve necessariamente essere effettuata attraverso le tesorerie degli enti competenti.

Di fronte a questo obbligo di legge, il Comune ha semplicemente recepito, con un atto amministrativo interno (Delibera Comunale), la nuova disposizione, e non lo ha certo in maniera unilaterale, poiché vi sono state diverse riunioni con gli altri comuni facenti parte del Consorzio e lo stesso rappresentante della Novito Acque ( vedi Verbale del 28/01/2021) che ha assentito a tale modifica.

Dunque, non c’è stata unilateralità ma accordo e, ciò, sulla base di un obbligo di legge e non di una decisione discrezionale del Comune.

Per contro risultano davvero irricevibili alcune affermazioni contenute nella nota della Novito: come ad esempio “… i concedenti vietarono a NOVITO ACQUE Srl di indicare, sulle fatture destinate agli utenti, i conti correnti riferiti alla società concessionaria…” e l’accusa di aver “distratto somme destinate al concessionario” che, sia per i toni usati sia per la oggettiva falsità, saranno senz’altro oggetto di esame da parte delle competenti autorità giurisdizionali.

In questa sede, in ogni caso, è comunque opportuno chiarire come stanno realmente le cose:

I comuni concedenti non hanno “vietato” alla Novito Acque di indicare i conti correnti riferiti alla società, tale “divieto” è una naturale conseguenza della nuova previsione normativa – recepita anche con l’accordo della stessa Novito Acque – che impone il passaggio delle entrate patrimoniali dalle tesorerie pubbliche, a fronte di tale variazione, tra l’altro, il Comune ha dato seguito con regolarità alla liquidazione delle spettanze della concessionaria del servizio (vedi nota prot. 2850 del 02/02/2022).

Dunque, come ribadito in precedenza, non c’è alcun pregiudizio negli incassi né, soprattutto, alcuna posizione debitoria da parte dell’Ente.

Per contro, vi è invece una reiterata e non sanata violazione degli obblighi contrattuali da parte della Novito Acque che, nel periodo in cui ha curato direttamente la riscossione delle entrate relative al servizio idrico non ha mai inviato all’Ente – nonostante i numerosi solleciti scritti – il rendiconto della gestione, pur essendovi espressamente tenuta, in qualità di agente contabile.

Anzi, a tal proposito si anticipa, già in questa sede, che anche tale mancata rendicontazione sarà adeguatamente vagliata dalle competenti autorità giurisdizionali.

Altrettanto infondata appare, infine, la contestazione di non aver “mai attivato le procedure di autotutela contro gli utenti morosi..”,.

In primo luogo e con portata generale, infatti, va detto che il Comune di Siderno ha, fin da subito avviato una forte azione di controllo, anche nei confronti di tutte quelle utenze “non registrate”.

Inoltre va osservato che sebbene il formale invio dei solleciti spetti all’Ente, l’elaborazione del contenuto per gli importi e la fatturazione spetta alla Novito in quanto società tenutaria del software.

Il ritardo nell’emissione dei solleciti e della fatturazione dei ruoli ordinari è dipeso da proprio dalla stessa Novito che, col cambio del gestionale informatico e la relativa migrazione dei dati, ha accumulato un notevole ritardo. Del resto se si registrano ritardi nell’emissione dei ruoli e dei solleciti l’ente non può realizzare gli incassi per pagare il Concessionario di due dei tre segmenti (depurazione e reflue) del servizio idrico integrato ! Giova infatti ricordare che il Comune, oltre alla Società Novito per i servizi di reflue e depurazione, deve sostenere le spese per l’acquisto dell’acqua ad altri fornitori !

Venendo poi alla questione del caro energia è appena il caso di precisare che si tratta di una contingenza di carattere generale che non può in alcun modo essere imputata ai Comuni. Va detto preliminarmente che, a norma di legge, i maggiori costi di gestione rientrano nel c.d. “rischio di impresa” e non possono essere considerati una “giusta causa” per non adempiere agli obblighi contrattuali.

La pretesa che siano gli stessi enti ad intestarsi le utenze ed a farsi carico dei relativi costi è una assurdità sia logica che giuridica e se alla assurda pretesa viene associata la minaccia di sospendere il servizio e creare un danno ambientale, è appena il caso di precisare che dall’illecito civile si passa a quello penale.

A tale proposito desidero formalmente ringraziare Sua Eccellenza il Prefetto che, investito della vicenda, è intervenuto per evitare il distacco delle utenze e scongiurare un notevole danno ambientale ed economico.

Detto ciò, non è certo intenzione di questo Ente trincerarsi su posizioni di chiusura che non tengano conto dell’emergenza energetica in atto.

Di fronte alla contingenza energetica, il Comune si è attivato prontamente, anche assieme agli altri enti consorziati, per attivare la procedura per il riequilibrio finanziario della concessione.

Al netto di tutto ciò, però, è bene non dimenticare mai che l’impianto di depurazione – e le relative stazioni di sollevamento – rappresentano un servizio pubblico essenziale che, come tale, non può essere interrotto per nessuna ragione e, soprattutto, non può costituire lo strumento per una giustizia fatta “da se” per inaccettabili ricatti.

Mariateresa Fragomeni – Sindaco di Siderno

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