Caulonia paese dell’accoglienza: dopo 14 anni in Italia ottiene la cittadinanza

Caulonia paese dell’accoglienza: dopo 14 anni in Italia ottiene la cittadinanza

14 anni fa Odeh Blessing, nigeriana, sbarcò in Sicilia. Esattamente come quei migranti che il governo Meloni vuole tenere in ostaggio sulle navi delle Ong.

Proprio oggi un bambino di 20 giorni, ivoriano, è morto di freddo su un barcone. Era malato e la mamma di 19 anni voleva portarlo in Italia per curarlo. Ma ad attenderli, stamattina a Lampedusa, c’era solo una bara bianca per deporre quel corpicino così fragile e la disperazione senza limiti di una mamma, che mamma non è più pur restandolo per sempre.

Dopo alcuni giorni sull’isola Blessing arrivò a Caulonia, in provincia di Reggio Calabria, per entrare nel sistema di seconda accoglienza che allora si chiamava Sprar.

Arrivò in autobus di fronte al municipio di Caulonia, scese con un numero attaccato al collo, come nei tempi più bui dell’umanità in cui le persone erano solo numeri. Ad aspettarla c’era il sindaco del paese, Ilario Ammendolia, che con la fascia tricolore in bella vista le strappò il numero e le porse una rosa rossa in segno di benvenuto. Per restituirle dignità di persona, per farla andare oltre il terribile viaggio nel deserto, la Libia, il mare sconfinato, i compagni di viaggio visti cadere lungo il cammino.

Tra Caulonia e Blessing, che nel frattempo ha scelto di farsi chiamare Francesca per non sentire storpiato il suo nome, è stato amore a prima vista.

Dal 2008 ad oggi Francesca ha sempre vissuto qui.

Dapprima le speranze di ottenere un permesso di soggiorno, infrante dalle assurde leggi italiane sull’immigrazione. Poi la paura di finire in clandestinità, i ricorsi legali per non diventare irregolare e infine, con grande sollievo, le prime vittorie e i primi documenti.

Poi finalmente il lavoro e la famiglia. Francesca è dipendente della Società Cooperativa Sankara, aderente alla Rete delle Comunità Solidali, e lavora come mediatrice culturale nel progetto di accoglienza di Gioiosa Ionica. Si è sposata ed ha un figlio bellissimo, Matteo.

E oggi, 10 novembre 2022, dopo 14 anni di estenuante trafila burocratica, finalmente la cerimonia, presieduta dall’attuale sindaco di Caulonia Francesco Cagliuso, il giuramento e l’agognata cittadinanza italiana.

Oggi è un giorno di festa per tutti noi che abbiamo conosciuto Blessing 14 anni fa. Gioiamo con lei e condividiamo la sua felicità per questo traguardo importante e così sofferto, finalmente raggiunto col supporto di una interà comunità accogliente.

Ma mentre festeggiamo piangiamo per il bambino ivoriano morto oggi e per tutti quelli i cui corpi non sono mai stati ritrovati, scomparsi tra le onde del Mediterraneo mentre sognavano di raggiungere la fortezza Europa.

La storia di Blessing ci racconta che con la solidarietà e la lotta si può anche raggiungere un lieto fine, nonostante una legislazione infame.

E di fronte al governo più razzista d’Europa, che guadagna facile consenso sulla pelle dei più disperati, siamo tutti chiamati alla lotta senza tregua.

Blessing, anche dalla sua postazione lavorativa, continuerà a fare le sua parte per i prossimi che arriveranno.

Un’italiana in più a vergognarsi della disumanità del governo italiano.

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