Se è bianchetto, non compratelo

Se è bianchetto, non compratelo

Nei prossimi giorni alcuni ben noti luoghi, situati lungo le strade e le piazze della Calabria e della Sicilia, vedranno apparire i primi venditori di novellame di sarda, meglio conosciuta come neonata. Si tratta di venditori totalmente abusivi, come lo sono molti altri che vendono per strada pesce privo della prescritta tracciabilità. Ma nel caso del bianchetto la cosa è ancora più grave: in base alla normativa vigente., infatti, il novellame non può essere pescato, detenuto, venduto e comprato in nessun periodo dell’anno, perché si tratta di pesce allo stato giovanile e quindi al di sotto della misura minima stabilita dalla legge. 

Eppure la neonata continua ad essere abusivamente pescata in grosse quantità, in spregio della legge. Ciò determina l’impoverimento dell’ambiente marino, poiché la sarda sta alla base della catena alimentare di gran parte della fauna marina, con gravi ripercussioni su tutte le specie di pesci e mammiferi e dunque sulla biodiversità.

Purtroppo la neonata continua anche ad essere venduta per strada, nei mercati (famosi quelli siciliani di Ballarò a Palermo e della Pescheria a Catania), nelle pescherie e persino nei ristoranti, a volte addirittura inserita nei menu ufficiali.

Ciò avviene perché i controlli sulla vendita sono insufficienti e perché con una modifica legislativa introdotta nel 2016 lo Stato Italiano ha graziosamente depenalizzato questi illeciti, sostituendo le sanzioni penali con sanzioni amministrative che i venditori abusivi,  per lo più risultanti nullatenenti, spesso non pagano. E, soprattutto, perché calabresi e siciliani continuano illegalmente ad acquistarla!

LA LOTTA AL COMMERCIO ILLEGALE DI BIANCHETTO

Contro questi commerci illegali tutta la Direzione Marittima – Guardia Costiera di Reggio Calabria conduce ogni anno una durissima battaglia a colpi di sequestri di neonata che, proveniente soprattutto dai porti dello Ionio cosentino e crotonese nonché dalla Puglia, viaggia su furgoni frigo diretti prevalentemente ai floridi mercati siciliani.

Il 10 aprile 2020 a Reggio Calabria si è verificato il più imponente sequestro della storia in un unico controllo, con il fermo di due camion frigo (uno privo per giunta di assicurazione) che facevano capo allo stesso soggetto, il quale trasportava 4 tonnellate di novellame di sarda. Il novellame, ovviamente privo di documenti di tracciabilità, è stato giudicato  inidoneo al consumo umano da parte del Servizio Veterinario dell’ASP e pertanto avviato a distruzione.

Nel solo 2020 nel distretto della Direzione Marittima di Reggio Calabria sono state sequestrate quasi 9 tonnellate di neonata, equivalente di 1.300 cassette di prodotto ed elevate sanzioni per 336.000 euro.

E questi importanti risultati si ripetono ogni anno, con grossi sequestri a Villa San Giovanni, Crotone, Amendolara ed altre aree costiere. Ma questo impegno, per il quale dobbiamo essere tutti riconoscenti alla Guardia Costiera e alle altre forze di polizia, non è sufficiente! Per ogni chilo di bianchetto sequestrato molti altri raggiungono la destinazione finale e dunque i consumatori illegali.

Infatti sebbene le Forze dell’ordine impieghino anche mezzi navali ed aerei per intercettare le barche da pesca mentre esercitano tale attività illegale (al fine di limitare quanto più possibile il danno ambientale) i sequestri avvengono per una buona parte durante il trasporto, quando cioè il danno è già avvenuto e i pescatori abusivi, cioè i principali anelli di questa catena criminale, hanno già incassato i loro guadagni e subiscono solo un danno indiretto.

A volte durante i controlli in mare spesso i pescatori si lasciano anche andare a reazioni violente dal momento che l’illecito, oltre a comportare la sanzione amministrativa, ha come conseguenza il sequestro degli attrezzi e del pescato nonché la sottrazione dei punti dalla licenza di pesca, se trattasi di pescatore professionale.

Nel 2019, ad esempio,  sul litorale crotonese i militari della Guardia di Finanza sono stati aggrediti dai membri dell’equipaggio di un peschereccio di Cirò Marina che pescava illegalmente e hanno dovuto porli in stato di arresto.

 E’ ORA DI DIRE BASTA

Il Gruppo Adorno ritiene che sia giunto il momento di dire basta a questo stato di cose! E’ ora che i cittadini rispettosi della legge e che hanno a cuore le sorti dell’ambiente marino prendano parte a questa lotta impari: ovviamente rifiutandosi di acquistare questo prodotto illegale, ma anche segnalando, pure in forma anonima, a tutte le Forze dell’Ordine – Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Carabinieri, Carabinieri Forestali, Polizia di Stato e Polizie Locali – che effettuano il sequestro del prodotto, le attività di pesca, di vendita e di acquisto illeciti.

Va ricordato infatti a tutti i cittadini che si ostinano a violare la legge che le sanzioni, anche per chi acquista, sono particolarmente elevate e commisurate alla quantità di pesce illegalmente detenuta. Chi, ad esempio, viene trovato con un chilo di neonata acquistata sottobanco è soggetto ad una sanzione amministrativa da 1.000 a 3.000 euro (Dlgs n° 4/2012 modificato dall’art. 39 della legge 154/2016), ma se le quantità sono maggiori la sanzione arriva anche a più di 20.000 euro.  Solo in questo modo, colpendo tutta la filiera illegale e quindi anche pescatori e compratori finali, sarà possibile debellare questa squallida tradizione che sta contribuendo a uccidere il nostro mare.

Nelle foto allegate: la vendita “alla luce del sole” nel 2021 e 2022 di novellame alla Pescheria di Catania, nel centro storico della città. E la pubblicizzazione della somministrazione illecita in un ristorante siciliano.

Gruppo Adorno

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