Avrebbe mentito sulla sua laurea: Diana si toglie la vita nel giorno del suo compleanno

Avrebbe mentito sulla sua laurea: Diana si toglie la vita nel giorno del suo compleanno

«Vado all’Università. Devo ritirare la tesi e ci vediamo nel pomeriggio».

Queste sono le ultime parole di Diana ai suoi genitori. Aveva detto loro che martedì si sarebbe laureata, ma così non era. Le mancava ancora un esame. Lunedì 27 febbraio, il giorno del suo compleanno, Diana sì è tolta la vita. È la terza studentessa dall’inizio dell’anno a farlo.

Non posso che immaginare cosa attraversasse la sua mente, quale peso sentisse su di sé per spingerla a compiere un simile gesto. Non posso però smettere di pensare che quando una giovane studentessa decide di togliersi la vita, ad aver fallito non è certo lei, ma noi in quanto collettività, in quanto comunità. Perché solo una società marcia e ipercompetitiva che non accetta imperfezioni, che giudica e classifica le nostre vite fin dall’infanzia, che instilla constantemente il pensiero del successo a tutti i costi, pena il fallimento, può spingere sempre più giovani a compiere un gesto così estremo. Una società profondamente malata, che attinge a piene mani dalla retorica del merito e delle eccellenze, che hanno trasformato il percorso scolastico e universitario in una gara senza fine, che non accetta sconfitti. Una società che abbiamo il dovere morale di cambiare. È ora che la politica e le Istituzioni smettano di voltarsi dall’altra parte e intervenire.

Noi faremo tutto il possibile, portando in Parlamento la voce di tante e tanti giovani che da tempo chiedono di esser ascoltati e di occuparsi, finalmente, della loro salute e benessere psicologico.

Tutta la mia vicinanza alla famiglia e agli affetti della giovane studentessa.

Peppe De Cristofaro Capogruppo al Senato per Alleanza Verdi e Sinistra

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