Giornata internazionale della donna: sia 8 marzo tutto l’anno

Giornata internazionale della donna: sia 8 marzo tutto l’anno

8 marzo, giornata internazionale della donna. Giornata, non festa.
Solo pochi giorni fa, sulle spiagge di Cutro, i sogni di decine di donne si sono spezzati come le assi di legno della barca che le trasportava verso la speranza di un futuro migliore.
Piangono quelle donne, madri e mogli, figlie e sorelle, e insieme a loro piangono tutti i superstiti a cui il mare ha restituito la peggiore fine anziché il miglior inizio.

Scappavano da guerre e repressione, da regimi che arrivano ad avvelenare studentesse per impedirne l’istruzione, una potente arma con cui rivendicare i propri diritti ed acquisire indipendenza.

Era marzo del 1811 quando morirono decine di operaie in una fabbrica americana, vittime di un incendio mentre stavano protestando contro le condizioni di lavoro disagevoli cui erano sottoposte.

Come è possibile che sembriamo essere ancora fermi lì, al 1811? Impegnate in proteste per i nostri diritti, ingabbiate in sistemi di sfruttamento, vessate da violenze fisiche e psicologiche, costrette a scegliere se rischiare di morire a casa sotto le bombe o in mare tentando la fuga.

E quindi perché dovremmo chiamarla festa? Che giornata sia, di riflessione e ricordo, di ammonimento, di supporto e conforto.
Ma che sia 8 marzo tutto l’anno, non solo oggi.

Photo by Vonecia Carswell on Unsplash

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