Inaugurata la sede ANPI a Riace, Aiello: “Un altro barlume di speranza si è acceso nella Locride”

Inaugurata la sede ANPI a Riace, Aiello: “Un altro barlume di speranza si è acceso nella Locride”

di Pasquale Aiello

Un altro barlume di speranza si è acceso nella locride. Con la presenza di dirigenti provinciali e regionali è stata inaugurata ieri 27 Maggio l’apertura a Riace, della sede Anpi dedicata a Carla Nespolo e ospitata dalla camera del lavoro CGIL ‘Pasquale Aprigliano’.

Già Presidente nazionale Anpi dal 2017, Carla Nespolo, è stata la prima donna Presidente dell’associazione che ha diretto con grande capacita, passione e saggezza politica, ricalcando il solco della tradizione partigiana e custodendo la grande eredità dei valori della Resistenza, fino alla sua morte avvenuta nel 2020. La targa apposta all’entrata della sede è stata scoperta dal partigiano Aldo Chiantella di Reggio Calabria, nome di battaglia ‘Fieramosca’ che è stato invitato alla veneranda età di 98 anni, per offrire la propria testimonianza di protagonista della Resistenza, al dibattito moderato da Lucia Spagnolo, militante politica e attivista sindacale della locride. Aldo Chiantella continua a testimoniare e a portare in giro il ricordo della sua esperienza. E’ una memoria, quella del partigiano Chiantella, che fa ancora molto male alla propria coscienza e che ha segnato la sua vita perché anche lui come tanti altri ha dovuto ammazzare un “nemico” e sporcarsi le mani di sangue, ponendo fine alla vita di un giovane tedesco, sconosciuto e innocente che gli era fratello e che ogni notte torna a chiedergli perché. L’incontro, in cui è stata proposta una raccolta fondi per l’alluvione dell’Emilia Romagna, si è articolato tra l’intervento di Pino Apicella, responsabile della locale nuova sezione e molti altri dei artecipanti tra cui Mimmo Lucano, il sindaco combattente della Libertà e dei diritti umani, insignito proprio da Carla Nespolo a Torino della tessera onoraria Anpi.

Un altro tassello, dunque, che arriva dal paese dell’accoglienza e che va a incastrarsi in una rete antifascista, quella dell’Anpi, per cui la speranza è che si infittisca sempre più. “Bisogna vedere e non guardare in aria…il grembo da cui nacque è ancora fecondo”. Così ammoniva l’umanità intera Bertolt Brecht. In Italia, come in molte altre parti d’Europa e del mondo, questo monito è stato ignorato ed eccoci a prenderne atto. Purtroppo non si potrà contare all’infinito della viva testimonianza dei protagonisti partigiani, e allora è il momento di trovare soluzioni che consegnino questo bagaglio di valori e principi antifascisti alle nuove generazioni affinché lo si custodisca e lo si usi come strumento
per rendere sterile il grembo che ha generato il mostro.

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