Roccella Bene Comune: “Come mai non è stato riconfermato Filocamo alla carica di amministratore unico del porto?”

Roccella Bene Comune: “Come mai non è stato riconfermato Filocamo alla carica di amministratore unico del porto?”

Anche questo vecchio adagio calcistico che  si ripete da tempi immemorabili è stato ribaltato dalla diarchia consolare (sindaco e sindaco ombra) al comando dell’amministrazione comunale di  Roccella Ionica.

Il triennio 2019-2022 è stato segnato dal Covid, dagli sbarchi di massa di migranti irregolari a Roccella, dalla iperinflazione e dalla guerra in Ucraina. Ebbene, proprio in tale triennio, l’amministratore del “Porto delle Grazie”, il dott. Fabio Filocamo, ha portato al suo attivo risultati eccellenti quali: +60% contratti multistagionali, +27% saturazione, +25% fatturato, 250gg di tutto esaurito (mai successo prima, nemmeno per un singolo giorno), impianti del porto e mezzi aziendali tutti rimessi a nuovo. 

Per capirci, stiamo parlando di record storici per la Porto delle Grazie, sotto tanti profili: 1) fatturato, 2) contratti, 3) presenze, 4) ricavi, complessivi e per singoli settori, nautici e non, 5) incassi effettivi, 6) saturazione del porto, 7) investimenti e 8) manutenzioni. Un successo su tutta la linea e numeri ampiamente positivi, oltre che in controtendenza con i dati medi nazionali, nello stesso periodo (meno 30%). Insomma, mentre gli altri annaspavano, la società del porto di Roccella (che, nelle condizioni in cui si trovava allora, rischiava di affondare per davvero), è stata portata lontano dalla tempesta, al sereno e a gonfie vele, grazie a una guida che i risultati attestano essere stata una mano sicura e di successo. Con tanti benefici e per tutti.

Così è, anzitutto, poiché dal 2020 in poi tutti i clienti hanno avuto benefici. Prima di tutto, ognuno è stato trattato in modo uguale e paritario. Quindi, anzitutto, via i contratti di favore. Poi tutti i clienti, nessuno escluso, hanno goduto di condizioni particolarmente favorevoli. Ognuno, infatti, ha pagato meno del 2019 e ha potuto farlo anche a rate. Inoltre, i maggiori ricavi – e sono stati tanti davvero, oltre che effettivamente incassati dalla società (sul punto, molto importante, ci torneremo sopra) – sono stati reinvestiti in massa sulla struttura e i suoi servizi. 

Così, finalmente, dopo troppi anni, si è investito sul porto, praticamente mettendo mano a ogni immobile, volume, impianto, mezzo strumentale e area verde. Oggi ci troviamo così l’impianto antincendio potenziato, per essere stata attivata anche la terza cabina, mai entrata in funzione prima. Impianto elettrico pure rimesso a nuovo: cabine principali, sottocabine, quadri e interruttori dei singoli pontili. Banchina elettrificata con (inesistenti prima) punti di fornitura di luce e acqua, a beneficio di attività fronte bacino, creando così due nuove piazze del porto dal nulla. La draga in dotazione al porto, da anni ormai abbandonata in un angolo, ridotta a mezzo marcio e ferro arrugginito, ora rimessa completamente a lucido. Non male. Così, finalmente, si potranno fare dragaggi annuali, in economia. I computer in dotazione al personale tutti nuovi, per consentire la trasformazione digitale della società. Introdotto modalità di contrattualizzazione e pagamento a distanza (paperless/cashless). Avviato progetto e lavori di messa a norma e ripristino funzionale del cantiere nautico. Clubhouse e locali di servizio per i diportisti interamente riqualificati. Locale a uso degli ormeggiatori trasformato in un ufficio attrezzato e informatizzato in banchina. Costituito un nuovo magazzino attrezzi e ricambi. Eseguita prima manutenzione straordinaria di sempre delle pinete del porto, fino a cinque metri, realizzando all’interno un parco giochi per bambini, sostenibile e inclusivo, con panchine di design, e un’area sport & fitness, con diciotto attrezzature per l’esercizio fisico e tabelle di uso in tre lingue. Acquistato un furgone porter nuovo di zecca, più capace e performante, per il personale. Trimarano del porto tappezzato di lusso, per i turisti. Realizzate casette in legno bianco e su ruote, per attività temporanee in banchina. Installato colonnine di ricarica per monopattini elettrici. Raddoppiata la segnaletica verticale. Piantate oltre duecento nuove piante e fiori. Bar in funzione tutto l’anno e non solo per cinque mesi. Riaperto il ristorante con gestioni virtuose, fatte di cibo genuino e servizio gentile, che hanno versato nelle casse del porto (e per davvero…) in tre mesi più di quanto lo storico e famoso gestore di prima avrebbe dovuto pagare in un anno e invece non ha mai pagato, per anni. Aperte nuove attività commerciali estive, di grande qualità e successo. Organizzato attività ed eventi musicali, culturali e di intrattenimento, di livello nazionale. 

Insomma, moltissime cose, ben sapendo che forse quanto citato non è neanche tutto, ma, certamente, è più di quanto ci si sarebbe mai potuto aspettare. Tutte cose, poi, che non si sarebbero nemmeno potuto fare senza i presupposti economici, creati con la gestione del dott. Filocamo. Ciò che gli ha pure consentito di potenziare la forza lavoro (mai ridottasi, nemmeno durante il Covid) e far acquisire alla società competenze di ogni genere.

Non una gestione ordinaria, insomma, va detto. Una gestione straordinaria e sotto molti punti di vista. Perché dotata pure di una visione alta che riusciva a guardare lontano. Come, ad esempio, con la progettualità messa in campo che, a Roccella, è valsa primati in graduatoria e notorietà nazionale e, non ultimo, svariati milioni di finanziamento. Anzitutto, perché – lo ha raccontato lui stesso in tv – ha portato a conoscenza di una allora ignara amministrazione comunale di una tale opportunità di finanziamento al Ministero delle Infrastrutture. Contribuendo poi pure, in maniera importante (e lo dimostra il risultato finale), alla stesura e al successo del progetto, per ben dodici milioni di euro di finanziamento. Dotazione che rischiava di crescere assai, con l’idea di creare, in porto, un ecosistema di innovazione per l’economia blu, con un intervento PNRR, per ventisette milioni di euro.

Ma vi è di più, il dottore Fabio Filocamo, oltre ad essere laureato ed a possedere una specializzazione ad Harvard (la prima università al mondo, che pure egli rappresenta in Italia), vanta una vasta esperienza in attività di gestione, maturata in una serie di prestigiosi incarichi, pubblici e privati, prima ancora di ricoprire il ruolo di amministratore unico del porto di Roccella Ionica.

Ed allora la domanda sorge spontanea: perché la diarchia al comando non ha confermato il dott. Fabio Filocamo alla carica di amministratore unico del porto, facendo ricadere la scelta su un soggetto che risulta avere un curriculum assolutamente non comparabile con quello del precedente amministratore?

L’unica risposta plausibile è che il dott. Filocamo non è uno “Yes Man”, cioè non è un manager che nello svolgimento della sua attività è disponibile a prendere ordini o ad assecondare “strani” desideri di decisori politici, informando la sua attività di gestione, così come deve essere, ai criteri della buona pratica gestionale e ad obiettivi di buona amministrazione, nell’interesse esclusivo della società Porto delle Grazie e, quindi, anche dell’intera collettività di Roccella Ionica che tramite l’Istituzione comunale è titolare del 71% delle quote.  

Non a caso, proprio perché opera con quella logica, uno dei suoi primi atti è stato quello di richiedere all’affittuario triennale dell’attività di ristorazione di saldare il suo enorme debito con la società Porto delle Grazie, per le diecine di canoni mensili non pagati, e per un importo totale superiore ai 100.000 euro. Un vero e proprio atto di moralizzazione della vita pubblica, considerato che fino a quel momento nessuno aveva richiesto tale pagamento nonostante fosse quasi interamente decorso il triennio.

Ma evidentemente questo non è l’interesse della diarchia al comando che, dopo aver prima sempre pubblicamente lodato il dott. Filocamo, non ha esitato più tardi a sacrificare l’interesse della città e dell’intero comprensorio ad avere un amministratore capace ed esperto, per mere logiche di potere personale.

Questa è l’ennesima  dimostrazione  della inequivocabile ed assoluta insensibilità della diarchia al comando agli interessi della città e dei cittadini della nostra Comunità e la loro totale distanza dalle esigenze  di corretta ed efficiente amministrazione della cosa pubblica 

Roccella ha bisogno di amministratori che operano scelte nell’interesse della città e che i dirigenti delle società partecipate siano selezionati secondo  le corrette logiche economiche ed amministrative e, quindi, per merito, capacità ed esperienza e non secondo antistoriche logiche feudali di fedeltà o, peggio ancora, di servilismo.

Movimento Politico Culturale

Roccella Bene Comune

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