Chiusura galleria Limina, Ammendolia passa la palla al Presidente dell’Assemblea dei Comuni della Locride: “Urge tavolo di concertazione”

Chiusura galleria Limina, Ammendolia passa la palla al Presidente dell’Assemblea dei Comuni della Locride: “Urge tavolo di concertazione”

Signor Presidente Assemblea Comuni della Locride
Pc Presidente Assemblea Comuni della Piana

La lettera che Le ho inviato circa un mese fa mirava a rilanciare il dibattito sulla prossima (e altamente probabile) chiusura della galleria della Limina. Direi che ci siamo riusciti dal momento che abbiamo avuto interlocuzioni col segretario regionale del Pd, senatore Nicola Irto, con l’assessore regionale Giovanni Calabrese, con Gigi Sbarra segretario generale della CSLI e con Pier Paolo Bombardieri della UIL, con autorevoli intellettuali come Mimmo Gangemi e Gioacchino Ciriaco, con sindaci ed associazioni.
Sul tema abbiamo avuto persino una poesia del poeta locrese Armando Panetta.
Insomma un confronto pubblico in cui si può scorgere una tendenza ad una sostanziale unità.

Si possono già trarre alcune conclusioni:

Quello che certamente NON vogliamo sono pericoli per le persone in transito nella galleria e altre vittime sulla Jonio Tirreno ma, contemporaneamente, non possiamo permettere l’assurda chiusura della strada per 2 anni;
Ciò detto, quello che più ci offende è che vengano prese decisioni senza coinvolgere i cittadini, le Istituzioni democratiche, le parti sociali, le associazioni dei territori interessati.
Bisogna convincersi che la Locride, la Piana e la Calabria tutta, nonostante dissanguate ed umiliate, non sono abitate da stupidi di cui non tener alcun conto e meno ancora da mafiosi da evitare.
Siamo cittadini con la schiena dritta e con la dignità necessaria per lottare. E sia chiaro che qualora la classe dirigente non ne fosse all’altezza , i cittadini sapranno supplire.
Vale per la Jonio-Tirreno, vale per la sanità e per tutta la problematica che ci riguardano da vicino.
La prima cosa da fare è quella di alzare il livello di attenzione e sensibilità verso il problema.
A questo punto si possono trarre le prime conclusioni dalla nostra iniziativa. Premettendo che non siamo noi a dover indicare soluzioni tecniche ma sono i tecnici a doverci proporre delle soluzioni convincenti. Alcune per l’immediato altre a medio e lungo termine.
Quello che bisogna evitare è arrivare all’inizio dei lavori con una Babilonia di linguaggi e che ogni testa diventi un tribunale.
Sarebbe l’alibi per legittimare chi vuol prendere decisioni senza tenere in alcun conto cittadini le Istituzioni e le associazioni democratiche.
Per questo, dopo aver ascoltato tutti i nostri interlocutori, ribadiamo la necessità un ristretto tavolo di concertazione a livello decisionale. Poche persone in grado di proporre e prendere impegni e decisioni e, contemporaneamente, di fare da tramite col tessuto democratico della nostra terra. Bisogna però avere l’assoluta consapevolezza, che il tavolo avrà una sua funzione solo se dietro le delegazioni politiche, istituzionali e sociali dei territori vi sarà la gente
Aggiungerei la giusta indignazione della gente che non è mugugno e meno ancora qualunquismo ma diventa azione POLITICA nel senso più nobile della parola.
Non una manifestazione che si esaurisce in un giorno ma un’attenzione costante e, se necessario, una serie di azioni democratiche che lascino il segno.
A questo punto, Signore Presidente, la palla passa a Lei come presidente dell’associazione dei Comuni, agli eletti del territorio, ai rappresentanti della Piana e della Città Metropolitana. Ai Partiti, è ai sindacati nella misura in cui realmente esistono.
Tocca a voi rappresentarci e, se necessario, chiamarci alla lotta Alla fine di questa storia, vorremmo poter essere fieri di voi.
La ringrazio

Ilario Ammendolia
(ASSOCIAZIONE 22 OTTOBRE)

Già presidente associazione comuni della Locride.

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