Giorno della Memoria, a Roccella lo spettacolo teatrale “Guten Morgen Ferramonti”

Giorno della Memoria, a Roccella lo spettacolo teatrale “Guten Morgen Ferramonti”

Sabato 27 gennaio, in occasione della Giornata della Memoria 2024, andrà in scena all’ex Convento dei Minimi, alle ore 18:30, lo spettacolo “Guten Morgen Ferramonti”, a cura dell’Associazione Methexis e con il patrocinio del Comune di Roccella Jonica.

Un adattamento teatrale da un racconto che si sviluppa su un lungo periodo è sempre una impresa complessa. Il libro scritto durante e dopo la liberazione dell’autrice, contiene molte digressioni, che arricchiscono il complesso periodo di vita di Nina Weksler, nata a Leningrado ma trasferitasi con tutta la famiglia a Berlino subito dopo la rivoluzione bolscevica. Con il nazismo la famiglia si disperde e Nina si rifugia a Milano. Arrestata dalla polizia fascista fu destinata al campo di concentramento il più grande d’Italia: Ferramonti di Tarsia, che lei definisce la sua Università della vita.

Nel passaggio drammaturgico i molti dettagli della storia si trasformano in emozioni, sguardi, parole, gesti ed azioni dell’unica attrice in scena che ci lascia vedere ed intravedere, una moltitudine umana dei tanti internati, portatori di costumi, lingue, culture e professioni diverse. Questo mondo ebraico disperso da secoli di storia europea, per un progetto infame della storia recente, si è visto ricongiungersi in questo sperduto lembo di terra di Calabria.

Accanto a questi ritratti si descrivono con poesia e malinconia il rapporto con il territorio, sia paesaggistico che culturale, in un’esperienza unica, ed indimenticabile per gli oltre 2000 ebrei, che si sono salvati grazie a questo internamento così geograficamente lontano dagli altri campi nazisti di sterminio, come Dachau, Auschwitz, Berghen-Belsen, Buchenwald ecc. Ai prigionieri del campo venne concesso di scappare poco tempo prima del passaggio dei nazisti, venne consigliato loro di rifugiarsi nelle colline, nei boschi lontano dal campo. Molti cercarono rifugio nei paesi e nelle fattorie della zona, trovando accoglienza e ospitalità fraterna. All’arrivo dei tedeschi il comandante fece issare una bandiera gialla fingendo un’epidemia di colera, così i nazisti preferirono non ispezionare il campo.

Associazione culturale MetheXis con il patrocinio del Comune di Roccella Jonica

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