Caulonia, approvata la mozione sul riconoscimento dello stato di Palestina. Franco: “Il silenzio complice pesa quanto le bombe che cadono su Gaza”

Caulonia, approvata la mozione sul riconoscimento dello stato di Palestina. Franco: “Il silenzio complice pesa quanto le bombe che cadono su Gaza”

Pubblichiamo l’intervento integrale della capogruppo Luana Franco durante il consiglio comunale di Caulonia del 4 giugno 2025:

Oggi siamo chiamati a deliberare sul riconoscimento dello Stato di Palestina.
Abbiamo deciso di proporre questa mozione perché è atto di giustizia, un investimento sulla pace e sulla sicurezza di tutti, palestinesi e israeliani.
Voteremo favorevole perché vogliamo condannare senza ambiguità la guerra.
Hamas è un’organizzazione terroristica: l’attacco del 7 ottobre 2023, che ha visto 1.200 israeliani uccisi e più di 250 persone sequestrate, è stato un crimine mostruoso che rigettiamo senza attenuanti. Pretendiamo la liberazione immediata dei 58 ostaggi ancora in mano ad Hamas.
E con la stessa fermezza va condannato il governo guidato da Benjamin Netanyahu, responsabile di bombardamenti indiscriminati, assedi e punizioni collettive: migliaia di vittime palestinesi – in larga parte donne e bambini.
Il popolo israeliano non è fatto di assassini; lo sono le politiche di chi, in loro nome, calpesta il diritto internazionale.
Questa doppia condanna – Netanyahu da un lato e Hamas dall altro, – è la condizione irrinunciabile per qualsiasi percorso di pace e per la credibilità della lotta all’antisemitismo.
Un parallelo doloroso
Le macerie di Gaza ci ricordano sinistramente le città ucraine martoriate dall’invasione del criminale di guerra Putin.
In entrambi i casi assistiamo al medesimo schema: un potere militare che nega a un popolo vicino il diritto all’autodeterminazione, violando la Carta ONU e le Convenzioni di Ginevra.
Se difendiamo Kiev, non possiamo voltarci dall’altra parte a Rafah.
Ai consiglieri di Forza Italia in quest’aula rivolgo un appello: svegliate il vostro ministro degli Esteri e presidente di partito. Alzate la voce perché l’Italia torni a una politica estera fondata su diritto, pace e umanità, non su calcoli elettorali o strette di mano a Gerusalemme. Il suo silenzio complice pesa quanto le bombe che continuano a cadere.
Perché riconoscere la Palestina

  1. Diritto all’autodeterminazione: lo rivendichiamo per l’Ucraina, non possiamo negarlo ai palestinesi.
  2. Due popoli, due Stati: unica via realistica per la sicurezza di Israele e la libertà della Palestina.
  3. Forza della legalità: un Consiglio comunale non ferma le guerre, ma può iscriversi nel fronte mondiale che chiede cessate-il-fuoco, fine dell’occupazione, disarmo dei gruppi terroristici e tribunali per i responsabili di crimini.

Il nostro voto favorevole è un gesto di speranza ma anche un monito severo:
ad Hamas, perché liberi gli ostaggi e lasci spazio a una leadership palestinese legittima;
a Netanyahu, perché fermi subito l’offensiva e si sieda a negoziare;
al Governo italiano, perché abbandoni la vergognosa afasia diplomatica;
a tutti noi, perché non diventiamo complici del cinismo con il nostro silenzio.
Solo così, con pace, rispetto reciproco e totale rifiuto del terrorismo, potremo consegnare ai nostri figli un Medio Oriente – e un’Europa – più giusti e quindi più sicuri.
“Noi non siamo complici. E non lo diventeremo oggi, con questo voto”.

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