“Cambiare il Sud per cambiare l’Italia” presentato a Caulonia

”Il Sud è incapace di mettere a frutto le ricchezze di cui dispone ma vi è speranza per una rinascita”. Questo l’argomento affrontato giovedì 26 marzo, presso la biblioteca comunale di Caulonia Marina, dove si è svolta la presentazione del libro “Cambiare il Sud per cambiare l’Italia – Scritti sulla questione meridionale italiana ed europea” di Francesco Lo Giudice. Dopo i saluti iniziali del sindaco Giovanni Riccio, i relatori Pino Mammoliti (Avvocato), Gianluca Albanese (Direttore del quotidiano on line ”Lente Locale”), Luca Ritorto ( Operatore sociale Associazione ”Don Milani” e assessore al Comune di Gioiosa Jonica) hanno offerto il proprio contributo in merito al tema trattato.

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L’autore del libro ha proposto un’analisi attenta dei cambiamenti silenziosi ma epocali che si stanno verificando nel nostro Paese e nel resto del mondo, cambiamenti che potrebbero favorire la rinascita del Sud. «Stiamo pagando il prezzo dell’unione europea monetaria, un grande progetto politico concepito dalla storia ma che ci sta penalizzando» ha asserito «ma spesso le crisi sono dei veri e propri detonatori di cambiamenti». Per l’ autore il problema del Sud è lo stesso Sud ma dal suo punto di vista è possibile individuare una via d’uscita. Come le energie rinnovabili di cui il Meridione è ricco: terra, sole e mare. Il ruolo del Mediterraneo, tornato ad essere centro geo-politico del mondo. In particolare puntualizza che: «il Medio Oriente ha bisogno di commerciare con l’Europa e in quest’ottica il Sud assumerebbe la connotazione di piattaforma logistica». L’ immigrazione è considerata come un elemento importante per lo sviluppo della nostra terra in quanto mette a disposizione una nuova forza lavoro, e di conseguenza, ricchezza. Così è stato in passato per Germania e Stati Uniti che si sono arricchiti grazie all’ emigrazione italiana. Altra carta vincente è la donna, in passato relegata a semplice angelo del focolare ed oggi valida figura professionale in ogni settore. Positive senz’altro le nuove frontiere della comunicazione: «grazie ad internet la nostra terra può colmare il problema della perifericità, ossia della lontananza dai centri di potere economico e politico». Inoltre, a differenza di quanto avveniva in passato, vi è un maggiore livello di istruzione. «Se il Sud dei nostri nonni era un Sud analfabeta» afferma Lo Giudice «oggi l’istruzione di massa è aumentata notevolmente e ciò agirà innegabilmente come fattore di sviluppo». Il Meridione ha poi la possibilità di poter contare sui fondi europei: «sino al 2020 al nostro territorio saranno destinati miliardi di euro».

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Queste sono alcune delle prospettive che fanno ben sperare in un cambiamento di rotta. «Se fino ad adesso» sentenzia l’autore «il sistema produttivo ha fatto progredire il Nord Italia, i cambiamenti generati dall’emergere di nuove potenze dovrà far comprendere al nostro Paese che senza puntare sulle potenzialità produttive del Sud non potrà tenere il passo. L’Italia ha bisogno del Sud più di quanto il Sud abbia bisogno dell’Italia», questo perchè la ”questione meridionale” è una questione che riguarda l’Italia intera. Per Lo Giudice occorre ritrovare soprattutto la fierezza di essere meridionali. Il suo è un invito a reagire di fronte al declino perché «la bilancia pende a favore delle potenzialità e non più soltanto dei problemi» .
Ma la questione meridionale è realmente una questione di speranza?

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