Da Morosini a Oliva; dal pensiero medioevale a quello di Papa Francesco

Da Morosini a Oliva; dal pensiero medioevale a quello di Papa Francesco

Con l’arrivo di Monsignor Oliva nella Diocesi di Locri-Gerace è arrivata l’aria fresca.

vescovo oliva articoloIl Vescovo Oliva ha partecipato all’assemblea di Focà indetta per discutere della mancata accoglienza dei migranti sbarcati la notte di Pasqua e nel suo intervento ha usato parole chiare ed inequivocabili. “L’accoglienza è un valore assoluto” ha detto. Ma ha aggiunto anche altre cose altrettanto importanti. Di fronte ad un cittadino che gli chiedeva di andare a Focà la domenica a dire la messa ha replicato: “Non ci vengo a dire la messa. Se ne dicono troppe di messe, preferisco venire qui a parlare con voi”. Ha una concezione della spiritualità che non si limita ai riti ma si esprime nella vita quotidiana. In linea con Papa Francesco. Oliva sostiene che le feste patronali dovranno essere più sobrie, che il denaro non dovrà essere sprecato in fuochi d’artificio e concerti costosi ma che dovrà essere impiegato per realizzare qualcosa di concreto, che duri, “opere segno” le chiama. Dovrà scontrarsi coi comitati delle feste il Vescovo e sa che sarà una battaglia dura. Che certe tradizioni sono radicate. A lui l’impegno di provare a sradicarle. E anche l’impegno di aprire molti edifici di proprietà della Chiesa all’accoglienza. A Focà Oliva è venuto da solo. Proprio solo. Senza codazzo.

Condividere l’impegno del Vescovo per me è qualcosa di nuovo. Perchè è nuova l’aria che tira. Con Morosini era tutta un’altra storia. Difficile sostenere delle posizioni che puntano a mettere ai margini gli omosessuali o i divorziati. Difficile solidarizzare con chi da Polsi ha affermato che le porte della Chiesa sono sempre aperte a tutti, anche ai mafiosi (meno male che Papa Francesco ha lanciato con durezza ben altro messaggio). Difficile stare dalla parte di chi attacca la stampa cattiva, colpevole di non fare passare sotto tono dichiarazioni così gravi. Difficile, se non impossibile, sostenere chi invece di fare autocritica sulla storia della Chiesa, che in questi territori è anche storia di collusioni con la criminalità, attacca pubblicamente Gratteri.

Speriamo di non sbagliare, ma sembra che con l’arrivo di Monsignor Oliva il periodo dell’oscurantismo nella diocesi di Locri-Gerace possa lasciare finalmente spazio ad una fase di battaglie positive e di conquiste. Possa lasciare spazio alla Chiesa di Papa Francesco e al suo messaggio.

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