Per fronteggiare il razzismo

Per fronteggiare il razzismo

Riceviamo e pubblichiamo:

Per fronteggiare il razzismo profuso a piene mani da politicanti emuli della resistibile ascesa hitleriana almeno due cose occorre fare subito.
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La prima cosa da fare: poiché il razzismo è un reato, occorre applicare la legge 654 del 1975 nei confronti di chi lo promuove, lo organizza, lo pratica.
E’ sconcertante come si permetta ai giovani nazisti in carriera di propagandare il pogrom da tutti i mass-media, senza che i conduttori televisivi o i direttori dei giornali obiettino alcunché e senza che la magistratura intervenga per fermare l’azione di chi senza tanti giri di parole propone di perseguitare gli oppressi, di radere al suolo le loro misere abitazioni, di omettere il soccorso a chi è in pericolo di morte, di imprigionare senza processo persone che nessun reato hanno commesso, di riconsegnare innocenti fuggiaschi a sanguinari persecutori, di imporre il regime della segregazione, del terrore e della schiavitù. Ed è ancor più orribile dover constatare che questi crimini non sono solo meri deliri di farneticanti seguaci dell’ordine dei lager, ma sono già in gran parte la turpe disumana realtà del nostro paese: poiché da oltre vent’anni a questa parte sono già progressivamente penetrati nella stessa legislazione italiana corrompendo e imbarbarendo le norme e le prassi, in flagrante violazione e spregio della Costituzione, della democrazia, dell’umanità.
Il razzismo è un crimine contro l’umanità. Chi lo promuove, lo organizza e lo pratica deve essere arrestato e risponderne in tribunale.
Il razzismo è un crimine contro l’umanità. Tutte le scellerate misure razziste attualmente presenti nell’ordinamento del nostro paese devono essere abolite.
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La seconda cosa da fare: occorre riconoscere subito il diritto di voto per le elezioni amministrative a tutti gli stranieri residenti in Italia.
Gli stranieri legalmente residenti in Italia sono oltre 5 milioni (si tratta dell’8,3% della popolazione residente totale): se fosse riconosciuto a tutti loro il diritto di voto amministrativo è ragionevole supporre che le attuali incostituzionali scellerate politiche di apartheid e schiaviste sarebbero finalmente contrastate.
Del riconoscimento dei diritti umani, il diritto di voto è la forza motrice.
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Non contrastare il razzismo significa farsene complici: se si accetta questo orrore nessun orrore potrà più essere fermato; se si accetta questo orrore si annienta la nostra stessa umanità.

Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace e i diritti umani”

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